Un pomeriggio di studio per ripercorrere il rapporto tra la cattedrale ambrosiana e il genio toscano, nel quinto centenario della morte. Diretta tv e web su Chiesadimilano.it e Chiesa Tv dalle 16
di Federico PIZZI
Il 2 maggio 1519 moriva Leonardo da Vinci, inventore, pittore, scienziato, emblema della cultura rinascimentale. 500 anni dopo, questa data diventa il fulcro di un fitto palinsesto di iniziative e celebrazioni che permetteranno di ricostruire e ripercorrere i molteplici aspetti della personalità e della vicenda artistica e umana del genio fiorentino. A distanza di mezzo millennio, c’è qualcosa che ancora il grande pubblico non conosce e, che proprio in occasione di questa ricorrenza, avrà occasione di scoprire.
Tra le migliaia di nomi di architetti, scultori, maestranze iscritti, riga dopo riga, nei registri contabili conservati presso l’Archivio della Veneranda Fabbrica, compare un Leonardus florentinus, quale destinatario di un pagamento per la progettazione di un modello in legno del tiburio. Si tratta proprio di Leonardo da Vinci, che si cimentò, alla fine del Quattrocento, nella sfida di trovare una soluzione alla chiusura della volta tra le navate e il transetto del Duomo. Insieme a lui, i migliori architetti e ingegneri dell’epoca furono coinvolti, sia dalla Fabbrica che dalla corte ducale, nel tentativo di risolvere quella che fu una vera e propria “crisi”, durata oltre vent’anni. Questo concorso di ingegni, unito alla vivacità culturale ed economica della Milano sforzesca di fine secolo, portarono il cantiere della Cattedrale milanese al centro dell’attenzione nel panorama internazionale.
Del passaggio di Leonardo in Archivio non si conservano che le note di pagamento, ma esse, unite alle testimonianze grafiche trasmesse dal Codice Atlantico e da altri codici leonardeschi, permettono di avanzare delle ipotesi attendibili. Tuttavia, la sua proposta, per essere compresa appieno, non può prescindere dal contesto in cui prese forma. Quale era la situazione del cantiere a un secolo di distanza dal suo inizio? Come appariva il Duomo agli occhi di Leonardo, non appena arrivato a Milano? E soprattutto, quale soluzione propose per il completamento del tiburio?
A tutte queste domande hanno già cercato di rispondere nel tempo numerosi studiosi, ma proprio in occasione del quinto centenario della morte di Leonardo, la Veneranda Fabbrica del Duomo ha voluto organizzare un momento di sintesi per raccontare non solo a un pubblico specializzato, ma alla città tutta, un segmento importante della propria storia secolare.
“Il Duomo al tempo di Leonardo” è il titolo scelto per il pomeriggio di studio e di approfondimento che si terrà lunedì 6 maggio, dalle ore 16.00 alle ore 19.30, (Diretta tv e web su Chiesadimilano.it e Chiesa Tv) nella Cappella Feriale del Duomo, introdotto e coordinato da Armando Torno, con ingresso libero con prenotazione fino ad esaurimento posti. L’iniziativa è inserita all’interno del palinsesto di eventi ““Milano e Leonardo” promossi dal Comune di Milano.
Dopo i saluti istituzionali, la parola passerà a Lorenzo Finocchi Ghersi (Università IULM, Milano), Daniele V. Filippi (Schola Cantorum Basiliensis), a Francesco Repishti (Politecnico di Milano), a Francesco Canali (Direzione Lavori Veneranda Fabbrica) ed a Stefano Della Torre (Politecnico di Milano), come da programma sotto riportato.
Si potranno ripercorrere i primi passi di Leonardo a Milano, immaginare le sue impressioni di fronte a una realtà così diversa da quella fiorentina e a quello che lui stesso definirà il malato domo, proponendosi come medico architetto. Verrà ricostruita la storia di quel tiburio così difficile da portare a termine, una storia fatta di tentativi, di ricerche incessanti di architetti che si assumessero la responsabilità di un incarico tanto prestigioso e gravoso, fino ad arrivare alla soluzione e alla tanto desiderata chiusura della volta. Saranno condivisi con il pubblico i risultati degli studi condotti dal Politecnico di Milano e i modelli derivati proprio dagli schizzi di Leonardo, realizzati a partire dai rilievi effettuati per i restauri attualmente in corso al tiburio. Questa proposta non vuole infatti limitarsi a una ricostruzione storica, ma intende – come è insito nella natura stessa della Veneranda Fabbrica– ragionare in termini di fattibilità. Si cercherà dunque di comprendere se il progetto di Leonardo, mai consegnato in via definitiva, fosse effettivamente realizzabile, in che termini e con quali esiti.
Quella della Veneranda Fabbrica, però, non è solo storia architettonica: il Duomo, fin dall’inizio della sua costruzione, fu vissuto e arricchito con la musica. Rivivremo quanto nella Cattedrale ancora in costruzione echeggiava, tra progetti e ponteggi: sono gli anni in cui è Maestro di Cappella quel Franchino Gaffurio a lungo identificato con il Musico di Leonardo. Riascolteremo alcune sue composizioni, eseguite dal vivo dalla Cappella Musicale del Duomo diretta da Don Claudio Burgio.
L’evento, promosso in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano, riconosce 3 cfp agli Architetti.
Un momento imperdibile, dunque, per conoscere un Leonardo forse poco noto, ma soprattutto per per accostarsi alla storia del Duomo, “cuore e simbolo della città”.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione a leonardo500@duomomilano.it
Accesso dalle portine laterali della Cattedrale (Piazza del Duomo, lato Arcivescovado / via Card. Martini) a partire dalle ore 16.00