Una manifestazione ormai storica, che coinvolge decine di figuranti accompagnati da un pubblico numerosissimo di grandi e piccini. Nata nel 1336 all'epoca dei Visconti, la sfilata ancor oggi parte dal Duomo, facendo sosta a San Lorenzo alle Colonne per terminare a Sant'Eustorgio, dove, secondo la tradizione, vi è la tomba dei Magi stessi. La nostra fotogallery, con 30 immagini dell'edizione 2012.

Foto di Luca FRIGERIO

Magi

Quella del corteo dei Magi che, il giorno dell’Epifania, parte da Piazza del Duomo e arriva a Sant’Eustorgio, è una delle tradizioni più antiche di Milano.

Attestata sin dal Medio Evo, la sfilata del corteo dei Magi è uno degli eventi più amati dai milanesi, che vi assistono disponendosi lungo tutto il percorso. Particolarmente entusiasti sono i bambini che gioscono alla vista degli elaborati costumi dei figuranti e degli animali che fanno parte del corteo.

La storia
Galvano Fiamma, in un suo opuscolo dedicato alle gesta di Azzone Visconti, ricorda l’istituzione della festa dei tre Re nell’anno 1336. Così racconta:

«In quel tempo fu introdotta la festa dei tre Re nel giorno dell’Epifania nel convento dei frati Predicatori. E furono incoronati tre re su grandi cavalli, circondati da scudieri, vestiti, con molti svariati giumenti e con un seguito veramente grande. E c’era una stella d’oro che percorreva l’aria e precedeva questi tre re. Giunsero alle colonne di San Lorenzo, dove alcuni rappresentavano re Erode con gli scribi e i dottori. Il copione prevedeva che chiedessero a re Erode dove fosse nato il Cristo. E dopo aver fatto passare molti libri, risposero che doveva nascere nella città di Betlemme alla distanza di cinque miglia da Gerusalemme.
Udito ciò questi tre re coronati cono corne d’oro, tenendo in mano scrigni dorati con oro, incenso e mirra, con i giumenti e uno straordinario seguito di servi, preceduti dalla stella in aria, annunciati dal suono squillante delle trombe, con scimmie, babbuini e diversi generi di animali, con un meraviglioso tumultuare di popoli, giunsero alla chiesa di Sant’Eustorgio, dove al lato dell’altare maggiore vi era un presepio con il bue e l’asino e nel presepio vi era il piccolo Gesù fra le braccia della Vergine Madre.
E questi re offrirono a Cristo i loro doni; poi finsero di dormire e un angelo alato disse loro di non tornare per la contrada di San Lorenzo ma per Porta Romana: e così fecero. E vi fu così grande concorso di popolo, di soldati, di signore e di chierici che uno simile quasi non lo si vide mai. E fu emanato l’ordine che ogni anno fosse celebrata questa festa
».

Certamente la devozione ai Magi aveva un validissimo appoggio nel racconto dell’evangelista Matteo; sta di fatto che nel 1347 ebbe inizio in Sant’Eustorgio la “Scuola dei beati tre Magi”, che da allora curò questa sacra rappresentazione nel giorno dell’Epifania. Soppressa da san Carlo Borromeo, forse perché la cerimonia si era ormai svuotata del suo significato più autenticamente religioso, la rappresentazione è stata ripristinata alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, all’epoca cioè dell’episcopato del cardinal Montini.

Il percorso
Il corteo parte ogni anno il giorno dell’Epifania da Piazza del Duomo, si ferma a San Lorenzo dove si trovano i figuranti che impersonano Erode e la sua scorta, e giunge fino a Sant’Eustorgio. Qui, sul sagrato, è allestito un palco con i personaggi della Sacra Famiglia, a cui i Magi portano i doni.
Al termine i discorsi delle autorità presenti e la possbilità di farsi fotografare insieme ai partecipanti al corteo in costume storico.
Il corteo parte alle 11.45 e arriva alle 12.45 circa. Il percorso dal Duomo si snoda per via Torino, Colonne di San Lorenzo, Corso di Porta Ticinese e arriva in Piazza Sant’Eustorgio.

Per partecipare
Tutti possono partercipare al corteo in costume, segnalando il proprio nome agli incaricati presenti in basilica al termine delle SS. Messe domenicali delle 11 in Sant’Eustorgio. Solitamente, le richieste vengono ricevute nel corso delle ultime domeniche di dicembre. I posti sono limitati alla quantità di costumi disponibili.
E’ importante sottolineare il carattere religioso dell’evento, che si conclude con la visita dei figuranti a comunità di anziani, intrattenuti con simpatia dai personaggi del corteo.
 

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