Si intitola «Quando ridono i santi» il nuovo libro di Albertini edito da Centro Ambrosiano: anche umorismo, buonumore e capacità di ridere di se stessi servono a trasmettere la “buona notizia”
È in libreria Quando ridono i santi – Viaggio semiserio nella gioia cristiana, il nuovo libro di don Alessio Albertini, prete ambrosiano e assistente ecclesiastico nazionale del Centro Sportivo Italiano, edito da Centro Ambrosiano (135 pagine, 14 euro).
Uno strabiliante e divertente viaggio tra le vite dei santi guidato da Anghelao, “l’angelo che ride” dall’alto della cattedrale di Reims. L’obiettivo è quello di confermare una volta per tutte che, nonostante si dica «scherza con i fanti ma lascia stare i santi», tra i requisiti fondamentali per trasmettere la “buona notizia” ci sono l’umorismo, il buonumore e la capacità di ridere di se stessi.
La gioia e il sorriso sembrano oggi aver abbandonato il volto di molti cristiani; essi appaiono tristi come se la loro non fosse affatto una fede che è sorgente di felicità, «sembrano avere uno stile di quaresima senza Pasqua», dice papa Francesco. Eppure le cose stanno proprio al contrario.
«I santi sono capaci di ridere perché conoscono bene Dio – scrive don Albertini – e sanno che “ride colui che sta nei cieli” (Sal 2,4), facendosi beffe dei potenti e dell’idolatria. Per questo motivo, chi è incamminato verso la santità si assume sempre la responsabilità di fare i conti con un Dio che rischia continuamente di essere sostituito da qualcos’altro e, troppo spesso, dal proprio io. Si ride con Dio per smontare le proprie certezze, per trovare il cielo aperto nella disperazione e per ridere delle immagini che noi stessi ci facciamo del Signore».
Così il “viaggio” proposto dall’autore ci fa incontrare, per esempio, l’umorismo di Francesco di Sales o quello di Teresa d’Avila, di Filippo Neri e di Francesco d’Assisi, il “giullare di Dio”, senza dimenticare Padre Pio da Pietralcina, burbero per natura, che in realtà si divertiva un mondo.