Il ciclo di incontri al Grande Museo del Duomo presieduto da Gianantonio Borgonovo propone una riflessione sui temi di Expo, al centro di un prossimo testo del Papa
«Che cosa vuol dire coltivare e custodire la terra? Noi stiamo veramente coltivando e custodendo il creato? Oppure lo stiamo sfruttando e trascurando? Il verbo “coltivare” mi richiama alla mente la cura che l’agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia condiviso: quanta attenzione, passione e dedizione! Coltivare e custodire il creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti…». Con queste parole, pronunciate nel corso di un’udienza generale, papa Francesco ha voluto porre l’emergenza ambientale tra i primi temi del suo pontificato. E proprio su questo argomento la Sala Stampa Vaticana ha recentemente annunciato la stesura di un testo cui il Pontefice sta lavorando insieme a una commissione di studiosi.
La Scuola della Cattedrale del Duomo di Milano propone un momento di riflessione sul grande valore dell’ecologia: qual è il contributo che può scaturire dall’incontro del messaggio cristiano con l’impegno civile a tutela dell’ambiente, anche in vista di Expo2015?
Tappa di questo percorso sarà l’incontro in programma lunedì 5 maggio, alle 18, nella Sala delle Colonne del nuovo Grande Museo del Duomo di Milano, per il ciclo della Scuola della Cattedrale. Ospite d’eccezione sarà Mario Capanna, scrittore e tra i principali leader del movimento giovanile del Sessantotto, autore di Scienza bene comune oltre lo spread della conoscenza (Jaca Book, Milano 2014, 343 pp., € 15,00), presidente della Fondazione Diritti Genetici.
La presentazione, preceduta da un saluto di Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo, vedrà come relatori Bartolomeo Sorge, teologo e direttore emerito della rivista Aggiornamenti Sociali, e il filosofo Emanuele Severino, con il coordinamento di Armando Torno, editorialista del Corriere della sera. Un momento importante per offrire nuovi spunti di riflessione su un grande tema su cui si gioca il futuro dell’uomo nel terzo millennio.