Filosofo danese vissuto nel XIII secolo, maestro delle arti a Parigi, sviluppò un’originale riflessione sui rapporti fra scienza e fede, e fu a lungo considerato rappresentante dell’averroismo latino. Un incontro in occasione della nuova edizione italiana delle sue opere.

di Federico PIZZI

Boezio

La Scuola della Cattedrale, presieduta da mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano, apre il nuovo anno con la presentazione di tre piccoli capolavori di uno dei grandi, ma spesso dimenticati autori della filosofia medievale: Boezio di Dacia: Sull’eternità del mondo, Sui sogni, Sul sommo bene, a cura di Luca Bianchi (La Vita Felice, La Coda di Paglia, Milano 2017).

Filosofo danese vissuto nel XIII secolo, maestro delle arti a Parigi, Boezio sviluppò un’originale riflessione sui rapporti fra scienza e fede, e fu a lungo considerato rappresentante dell’averroismo latino. L’edizione curata da Bianchi riunisce tre sue opere. Il trattato Sull’eternità del mondo, composto tra il 1270 e il 1277, fu colpito dal decreto censorio del vescovo di Parigi Stefano Tempier, che proibì di usare alcune opere di argomento filosofico e scientifico e di insegnare oltre duecento tesi ritenute pericolose per la fede cristiana, alcune delle quali tratte da Aristotele, da Averroè, ma anche da contemporanei come Sigieri di Brabante, Boezio di Dacia e forse perfino San Tommaso d’Aquino. Il secondo testo è Sui sogni, nel quale Boezio tenta di rispondere all’interrogativo se sia possibile conoscere gli eventi futuri attraverso i sogni. Il terzo elegante opuscolo Sul sommo bene esprime tutto l’entusiasmo dell’autore per la filosofia, considerata il fine ultimo dell’esistenza dell’uomo.

Sebbene Boezio non fosse stato espressamente dichiarato eretico, la censura di alcune sue tesi contribuì a gettare un alone di mistero su tutti i suoi scritti e venne considerato quantomeno sconveniente possederli e leggerli: in questo modo, l’autore scomparve dalla scena filosofica per oltre sei secoli. I suoi trattati di morale, di filosofia naturale, di grammatica speculativa vennero riscoperti solo a partire dai primi decenni del XX secolo.

L’evento, introdotto e coordinato da Armando Torno, si terrà lunedì 22 gennaio 2018 alle ore 18.30 presso la Chiesa di San Gottardo in Corte (Via Pecorari, 2 – Milano), e vedrà gli interventi di Mons. Gianantonio Borgonovo, di Luca Bianchi, Direttore del Dipartimento di Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, e di Giulio Guidorizzi, professore di Antropologia del mondo antico e Letteratura greca presso l’Università di Torino.

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