Nella puntata in onda domenica 27 febbraio alle 00.25 un’intervista al presidente della Cei

Il cardinale Gualtiero Bassetti
Il cardinale Gualtiero Bassetti

«Il Mediterraneo deve tornare alla sua vocazione. Quella di unire popoli e civiltà. Ha partorito una ventina di civiltà, abbraccia le tre religioni monoteiste. Deve tornare a essere generatore di pace. Basti guardare a Gerusalemme. Quando ci sarà pace lì, un mantello di pace si estenderà a tutto il mondo»: così il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, sull’incontro «Mediterraneo, frontiera di pace» a Firenze, con la Messa conclusiva presieduta da papa Francesco il 27 febbraio, nel segno del “sindaco santo” Giorgio La Pira. L’intervista al Cardinale apre il programma «Viaggio nella Chiesa di Francesco» di Massimo Milone e Nicola Vicenti, in onda domenica 27 febbraio alle 00.25 su Rai1, in replica su Rai Storia domenica 6 marzo alle 12.30 e disponibile su raiplay e www.raivaticano.rai.it.

La lezione di La Pira

A Firenze, vescovi e sindaci del Mediterraneo insieme, con le presenze di Mattarella e Draghi per stilare una carta d’intenti dove dialogo, confronto, pace vadano nella rotta tracciata da Giorgio La Pira. «Per lui – dice Bassetti nell’intervista – pane e grazia erano la stessa cosa. Il pane erano i problemi dell’umanità, la discordia tra i popoli, le guerre, il confronto politico, e la grazia, Dio incarnato che è la salvezza dell’umanità. Non era utopia, quella di La Pira. Era avere una visione di speranza. Aveva motivi interiori di fede per andare in senso contrario agli eventi, creando le condizioni per essere fratelli. Oggi Papa Francesco è un uomo di fede, un uomo di speranza. Vede gli eventi con gli occhi della Parola di Dio. “Fratelli tutti” è una concreta speranza».

Il Documento sulla Fratellanza

Nel programma riflettori poi sull’Expo di Dubai, che ha celebrato la firma tre anni fa dello storico Documento sulla Fratellanza Umana. Parlano il segretario generale dell’Alto Comitato per l’attuazione del Documento Judge Mohamed Abdel Salam, il commissario straordinario per l’Italia a Expo Paolo Glisenti, il nunzio apostolico per l’Arabia meridionale monsignor Paul Hinder. Dice Glisenti: «Tolleranza, come è emerso dai dibattiti di Dubai, non è semplicemente una forma di accoglienza, ma deve rappresentare un’esigenza di interventi soprattutto in ambito sociale. Una vera uguaglianza, nel rispetto, nei diritti. C’è bisogno di un impegno globale e concreto».

Il Papa e la Rete

L’impegno dei media vaticani, ogni giorno, nell’intervista al direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione Andrea Tornielli. Dice Tornielli: «La fede oggi, al tempo della sfera digitale, si comunica con uno stile al quale il Papa ci ha richiamato più volte. L’importanza di non semplificare la realtà, di non vedere tutto bianco e nero, di non usare linguaggi di odio, ma facendo sì che la Rete e i social siano occasione per socializzare in senso positivo». Si moltiplicano le piattaforme per annunciare il Magistero di Papa Francesco: “Laudato si’”, “Economy of Francesco”, “Click to pray”, “I video del Papa”. «Sono strumenti ormai imprescindibili di evangelizzazione – spiega Tornielli -. Credo che i media vaticani abbiano un compito che si evolve: mettere in circolazione la parola del Papa contestualizzandola, ma al tempo stesso acquisire dagli estremi confini della Terra, dove c’è la Chiesa, notizie, vite ed esperienze, affinché, con la testimonianza del Vangelo, esse siano condivise. Tutti abbiamo bisogno di avere ragioni per sperare».

I giovani e la solidarietà

Carità e solidarietà a Roma, protagonisti i giovani. Una notte con i ragazzi della onlus “Sosteniamoci”, che ai senza fissa dimora portano non solo viveri e coperte, ma una parola di condivisione e solidarietà. «Accendiamo una piccola fiamma – spiega il responsabile della onlus Fernando Lozada Baldoceda -, in persone che hanno perduto la speranza di vivere»

E, per chiudere, il programma offre un viaggio nel Palazzo del Laterano di Roma, dove, in tremila metri quadrati, rivive il Museo dei Papi, dieci sale. «Un tempo il Palazzo è stato residenza ufficiale di tutti i pontefici prima del trasferimento in Vaticano – dice suor Rebecca Nazzaro, responsabile delle visite guidate -. È un viaggio tra le pagine della storia della Chiesa e della città di Roma. Arte, cultura e fede per raccogliere l’invito di Papa Francesco a non perdere questa memoria. Le generazioni hanno bisogno di ritrovarsi in qualcosa di grande e di bello. E la bellezza apre all’infinito di Dio».

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