Morto a Milano a 87 anni, per oltre sessanta è stato attivo come attore, capocomico, regista, autore, organizzatore e critico teatrale. Era presidente onorario del Gatal

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Roberto Zago

Nella serata di martedì 26 settembre, dopo una lunga malattia, è morto a Milano Roberto Zago, autentica “anima” del teatro filodrammatico ambrosiano. Il prossimo 9 dicembre avrebbe compiuto 87 anni e per oltre sessanta è stato impegnato sui palcoscenici della Diocesi di Milano – e non solo – come attore, capocomico, regista, autore e organizzatore. A lungo attivo nel Comitato Teatro della Fom e poi nel Gatal (Gruppo attività teatrale amatoriale della Lombardia), di cui era ancora presidente onorario, aveva ricoperto incarichi di responsabilità anche nell’organismo nazionale Federgat. Era anche critico teatrale: curava la rivista Teatro (cinque numeri all’anno) e pubblicava apprezzate recensioni su Avvenire. Nel 2004 il Comune di Milano gli aveva assegnato l’Ambrogino d’Oro.

«Roberto Zago è stata una delle figure più importanti per il teatro amatoriale in diocesi e non solo – è il ricordo di don Gianluca Bernardini, referente della Diocesi di Milano per il cinema e il teatro e presidente dell’Acec Milano -. Profondamente innamorato dell’arte, nonché della Chiesa, quella ambrosiana che ha sempre servito fino all’ultimo con umiltà, dedizione e rispetto nell’Associazione fondata con don Lorenzo Longoni, allora assistente generale degli oratori milanesi e amico personale di Roberto. Una perdita significativa per l’Arcidiocesi, ne sentiremo la mancanza».

Quando salì sul palco per la prima volta, Zago aveva 12 anni, e la passione per il teatro amatoriale non l’ha più abbandonato. «Il primo atto unico l’ho scritto a 14 anni, ma ho composto ormai più di 70 lavori di teatro, migliaia di articoli e almeno 3 mila recensioni», diceva in un’intervista di qualche anno fa. Il suo capolavoro è Diario, portato in scena e interpretato come protagonista nel 1978: una vicenda di malattia e di ascesi, col contrappunto degli scritti di Santa Teresa di Lisieux.

Nel 1959 fu tra i fondatori della Compagnia dei Giovani al Teatro Stella di Milano e nel 1968 fu chiamato dall’allora direttore della Fom don Lorenzo Longoni a collaborare al neonato Comitato Teatro, che nel 2003 divenne il Gatal, collettore di un centinaio di compagnie sparse in diocesi, più qualche associato esterno. «Da lì è partito il nostro sodalizio che ha dato vita alla promozione del teatro di ispirazione cristiana – ricordava Zago -. Erano anni pionieristici e con don Lorenzo mi incontravo quasi tutti i giorni: abbiamo realizzato tante cose insieme e oggi continuiamo grazie alla sua eredità, ai suoi valori e alle sue idee».

Quando il Gatal festeggiò i 50 anni di attività (contando anche quelli del Comitato Teatro), Zago ha voluto che la lunga storia teatrale in terra ambrosiana fosse raccolta in un elegante volume che racconta la storia del teatro ambrosiano fino ai giorni nostri. E quando, lasciata la presidenza del Gatal, gli chiesero di accettare quella onoraria, commentò: «Vogliono che rimanga e io resto perché, come dicono gli americani, è la mia mission: solo il Padre Eterno deciderà quando sarà il momento di andarmene».

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