Centenario della Santissima Pietà - Anno Giubilare. Cannobio, Santuario della SS. Pietà - 8 gennaio 2023
- Il muro di separazione, cioè l’inimicizia.
Il nemico dell’uomo e del bene ha seminato tra gli uomini un principio di divisione, un seme di inimicizia. Fin dal principio la differenza è diventato un motivo di ostilità: Caino contro Abele, il coltivatore contro l’allevatore, l’altro come una minaccia.
La storia dell’umanità racconta dell’invincibile inimicizia che rende insicura la vita, pericoloso l’incontro, impossibile intendersi. Le lingue diverse sono il segno più evidente dell’estraneità tra le persone e tra i popoli. Anche quelli che parlano la stessa lingua, anche quelli che abitano la stessa terra, anche quelli che fanno lo stesso mestiere, anche quelli che praticano la stessa religione, hanno la pelle dello stesso colore, portano in sé il principio di divisione, cioè l’inimicizia.
- Gli ingenui propositi di pace.
Si fanno avanti i sapientoni a proporre ricette per porre fine all’inimicizia: “Io so come fare; date retta a me!”. E formulano fantasiosi e ingenui percorsi di riconciliazione.
C’è chi propone il buon senso e la ragione e invitano a ragionare: si mettono a ragionare e finiscono per trovare che è più ragionevole l’odio che l’amore.
C’è chi propone l’economia e l’interesse: vanno d’accordo quelli che hanno interessi comuni. Si associano per cercare insieme il tesoro che rende felici e finiscono per derubarsi gli uni gli altri con l’inganno e la violenza.
C’è chi propone una autorità che domini su tutti per imporre l’unità del popolo. E l’autorità finisce per essere tirannide più spietata di ogni guerra.
E discutono, discutono i sapientoni della terra e finiscono per dividersi fino a fare delle parole e dei pensieri armi per farsi del male, disprezzarsi a vicenda.
- La via di Gesù: attirerò tutti a me. Egli è la nostra pace.
C’è però un seme di pace che è stato posto nella storia dell’uomo dal desiderio di Dio. Infatti prima che il nemico dell’uomo seminasse il principio della divisione, il progetto di Dio ha creato l’uomo e la donna come libertà perché possano rispondere alla vocazione ad essere immagine e somiglianza dell’amore di cui vive Dio stesso.
Perciò tutto è stato creato nel Figlio e per mezzo del Figlio.
Il seme della pace è germogliato nella storia nel Figlio di Dio fatto figlio dell’uomo, in Gesù.
Non è una ricetta, non è un programma, non è una idea. È Gesù, di Nazaret, figlio di Maria.
È un seme che porta frutto perché muore nella terra. È un seme che vince la durezza della terra, l’ostilità del nemico dell’uomo, resiste a tutte le avversità: è un seme, non una soluzione, è un uomo, non una idea. È perciò un modo di essere uomo che costruisce la pace con una tenacia che niente può vincere, niente può annientare. È l’Uomo che ama con il cuore di Dio.
La Santissima Pietà manifesta il compimento dell’amore di Gesù, fino alla fine, fino a compiere la volontà del Padre.
La volontà del Padre non è che il Figlio soffra la passione e la morte di croce. Il Padre vuole salvare tutti, a qualsiasi costo, a qualsiasi prezzo e il Figlio, per compiere la volontà del Padre, per spezzare il cuore di pietra degli uomini e accendere in loro la possibilità di amare spezza il suo cuore, lascia che il suo costato sia trafitto perché sangue e acqua portino vita nuova e nuova libertà ai figli degli uomini.
Intorno al compimento dell’amore, al cuore trafitto si raduna tutta l’universo e tutta l’umanità: la Santissima Pietà infatti attesta questa convocazioni: le cose del mondo, persino quelle che servono per fare il male sono raccolte perché attestino il prezzo dell’amore. Le mani violente, i gesti umilianti, le mani del tradimento e della percossa sono rappresentate perché attestino l’abisso del male al quale il Figlio si è consegnato. Le mani della tenerezza, le mani della preghiera, le mani dell’impotenza sono rappresentate perché attestino i sentimenti d’amore che l’amore fa nascere. Il sepolcro è rappresentato come il grembo che genera la vita nuova. La Madre, il discepolo amato sono rappresentati per dire la comunione nuova che nasce dal sepolcro del Figlio unigenito che ha dato a coloro che l’accolgono il potere di diventare figli di Dio.
Guarderanno a colui che hanno trafitto.
- Abbattendo il muro di separazione, cioè l’inimicizia per mezzo della sua carne (Ef 2,14)
L’essere uomo di Gesù diventa una possibilità praticabile di essere uomini e donne per grazia di Dio, per potenza di Spirito Santo.
Il sangue sparso diventa sangue della nuova alleanza, il principio di pace che viene dall’amore di Dio, che raduna per grazia tutti gli uomini e le donne, tutta la creazione
Coloro che ricevono il dono dello Spirito si radunano per essere un segno dell’umanità desiderata da Dio, si radunano nella Chiesa per offrire all’umanità la speranza realistica della pace. Gesù è la nostra pace: noi siamo il popolo della pace.
Qual è dunque la via della pace? Di che cosa vive la Chiesa per essere un segno che il seme della pace continua a germogliare sulla terra degli uomini?
- Questo è il Figlio mio, l’amato: la riconciliazione con Dio. Il popolo della pace è l’umanità che si lascia riconciliare con Dio, che vive della vita di Dio. La riconciliazione con Dio si compie con lo sguardo che si volge a colui che hanno trafitto. Dio si rivela nell’amore fino al cuore trafitto e noi possiamo smettere ogni fantasia su Dio per accogliere la sua verità e lasciarci commuovere.
- Pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini: ha abbattuto il muro dell’inimicizia, ha rivelato la fraternità possibile. Le differenze non un seme di divisione, ma una vocazione all’edificazione dell’unico corpo: uomo e donna, giudei e pagani, clero e popolo, gente nata in paese e gente venuta da qualsiasi altra parte. Che cosa siamo, in sostanza? Fratelli, sorelle, perché figli dell’unico Padre, battezzati nello stesso Spirito. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
- Accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano: la chiesa principio di riconciliazione di tutti i popoli è missionaria. Non si chiude nella rassicurazione offerta dalle mura, ma trova la sua sicurezza nell’abbattere il muro di separazione per aprire porte che accolgono tutti, che permettono a tutti di entrare e impegnano tutti ad uscire per portare a tutti l’annuncio della convocazione universale.
Perciò celebriamo la solennità della Santissima Pietà per contemplare l’amore che attira il nostro sguardo, commuove il nostro cuore, rende possibile edificare la fraternità.
Il sangue versato, l’Eucaristia, sacramento della nuova alleanza.
Le mani rivolte a Gesù, l’umanità dispersa convocata tutta perché il dramma della croce sia principio di fraternità.