Secondo anniversario della morte del dr Luca Attanasio, Limbiate, Parrocchia S. Giorgio 22 febbraio 2023
Abitano sulla terra gli amici del bene.
Gli amici del bene sono uomini e donne che amano la vita, perché è buona: non possono immaginare di sciuparla, di vivere di banalità, di vivere di lamenti. Amano la vita, sanno che è un dono, sono contenti se possono generare bambini per la loro gioia e per il futuro del mondo; sono contenti e si impegnano in ogni modo per rendere buona e desiderabile la vita per sé e per tutti.
Gli amici del bene amano il bene e fanno il bene che possono non perché sia doveroso, non per eseguire ordini, non per cercare l’ammirazione o l’approvazione di altri, ma proprio perché lo desiderano e vi trovano gioia: sono infatti amici del bene.
Gli amici del bene sono uomini e donne di ogni cultura, lingua, nazionalità, di ogni età e di ogni livello sociale, di ogni religione e di ogni paese della terra, ma quando si incontrano si riconoscono subito, anche se non si sono mai visti. Hanno questo in comune. Sono amici del bene.
Gli amici del bene si appassionano a tutto il bene che possono fare. Non sono privi di difetti. Non presumono di avere sempre ragione. Commettono anche errori. Ma questo è sorprendente: sono disposti a riconoscere gli errori, a chiedere scusa, a cercare di correggersi. Amano il bene più che il proprio punto di vista e il proprio puntiglio.
Gli amici del bene sono sconcertati di fronte allo spettacolo desolante di uomini e donne che si comportano con cattiveria, non riescono a capire come si possa essere crudeli, provano orrore di fronte a chi fa soffrire gli innocenti. Perciò sono disposti a lottare e a soffrire per estirpare il male, per sradicare dal cuore umano la cattiveria. Alcuni pensano che siano piuttosto ingenui. Ma non è vero: sono amici del bene e disposti a impegnarsi sempre perché il bene contrasti il male.
Gli amici del bene sono tenaci. Sanno infatti che il bene è più forte del male e perciò hanno fiducia. Sono capaci di sorridere. Sempre. Soffrono per le sconfitte. Riconoscono i fallimenti. Ne sono umiliati, ma non sono disposti a lasciare perdere.
Gli amici del bene sono persone sincere: non sopportano la doppiezza, non ammettono la menzogna, non cercano consenso a prezzo della verità. Rispondono anzitutto alla propria coscienza. L’astuzia dei malvagi può talora trarli in inganno, perché sono spontaneamente fiduciosi. Non sono però creduloni e spesso smascherano l’inganno e affermano la verità, non senza pagare di persona.
Gli amici del bene sono uomini e donne di fede. Credono in Dio, il fondamento di ogni bene e della loro fiducia. Credono nell’umanità: vi riconoscono l’immagine di Dio e la vocazione a partecipare alla vita di Dio. Sono uomini e donne di fede. Pregano perché sono convinti che senza l’aiuto di Dio non possono fare niente e con l’aiuto di Dio anche il poco che fanno può produrre molto frutto. Come questa vedova, così povera, che ha gettato nel tesoro più degli altri … nella sua miseria vi ha gettato tutto quello che aveva per vivere (Mc 12,43-44).
Dell’ambasciatore Luca Attanasio si dicono molte cose belle sulla sua opera, sulla sua intelligenza, sulla sua sensibilità.
Della sua vita e della sua morte molte cose restano da scoprire e molte sofferenze rimangono senza spiegazioni.
Del paese dove ha vissuto l’ultima missione si continua a parlare come di un paese tribolato, con situazioni drammatiche, con tragedie e violenze, schiavitù e miserie che non sembrano trovare rimedio.
Ma noi questa sera siamo radunati in preghiera. E per pregare, per ricordare con affetto e ammirazione il figlio di questa terra che s’è fatto dono per terre lontane, forse possiamo dire anche soltanto così: Luca Attanasio si iscrive tra gli amici del bene, gli amici di Dio.