Una rubrica dedicata alle testimonianze. Dalla Chiesa al lavoro, dalla politica all’ambiente. La storia della milanese suor Albina Dacco

di Riccardo BENOTTI

regia

Uno spazio in cui condividere storie di uomini e donne impegnati in iniziative di costruzione del “bene comune”. È la rubrica “L’albero del bene comune” all’interno del programma “Siamo Noi”, approfondimento pomeridiano in onda su Tv2000 (canale 28 del digitale, 18 di TivuSat, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it).

Le testimonianze proposte all’interno della rubrica hanno un contesto diverso per ogni giorno della settimana: il lunedì la realtà ecclesiale, il martedì l’imprenditoria, il mercoledì la pubblica amministrazione, il giovedì l’ambiente. Il venerdì è riservato a un “costruttore di bene comune” segnalato dai telespettatori. È il caso di Nicola Spinelli Casacchia, di origini molisane ma residente in Sardegna da quando era piccola, che dal settembre 2014 è presidente di “Uniamo Fimr – Federazione italiana malattie rare onlus” che ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone colpite da malattia rara, attraverso l’attivazione, la promozione e la tutela dei diritti vitali dei malati rari nella ricerca, nella bioetica, nella salute, nelle politiche sanitarie e socio-sanitarie. O di Giuseppe Mallozzi, nato a Napoli, responsabile e direttore artistico dell’Orchestra sinfonica dei Quartieri Spagnoli in cui suonano insieme bambini che provengono da contesti familiari differenti, ritrovando nell’orchestra un forte senso di appartenenza e un vero riscatto sociale qualunque sia la loro storia. E ancora, la testimonianza di Cristiano Cavina, scrittore con la parannanza, il grembiule da cucina. Oltre a essere autore di successo, è infatti pizzaiolo di professione. Cresciuto nel piccolo paese di Casola Valsenio in provincia di Ravenna, Cristiano si è fatto portavoce dei suoi concittadini per raccogliere fondi per la ricostruzione del campo di calcio del paese, andato distrutto dopo una frana: «Cerchiamo amici che abbiano voglia di mettersi insieme a noi. Per tutti quei ragazzi che hanno e avranno voglia di giocarci. E non solo quelli di Casola Valsenio».

Tra le storie del lunedì, dedicate alla realtà ecclesiale, c’è quella di don Giovanni Nicolini. Figlio di una stirpe di notai mantovani, preferisce la vita religiosa all’investitura notarile. Nel corso degli anni è stato assistente diocesano dell’Azione cattolica, direttore della Caritas diocesana di Bologna, Vicario episcopale della carità, fondatore e superiore delle Famiglie della Visitazione. Attualmente è parroco della chiesa di Sant’Antonio di Padova a La Dozza e all’interno della casa circondariale bolognese ha promosso “gruppi di Vangelo” interreligiosi, l’apertura del laboratorio sartoriale femminile “Gomito a gomito” e il coro misto (detenuti-volontari) “Papageno”, grazie all’intuizione del maestro Claudio Abbado. Suor Albina Dacco, invece, è ausiliaria diocesana della parrocchia Sant’Arialdo, realtà multietnica alle porte di Milano, dove oltre il 25% degli abitanti è straniero. Cattolici, ortodossi, islamici giocano insieme, e parlano italiano: 72 etnie per una grande chiesa moderna, l’oratorio, una palestra, il giardino delle Parabole con le piante della Bibbia, l’orto, il Centro Caritas, il laboratorio di cucito che è un vero social market. E poi l’associazione culturale “La Rotonda”, l’accoglienza dei parenti dei malati del vicino ospedale Sacco e la scuola di italiano per stranieri.

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