È possibile invecchiare in modo consapevole e attivo? A questa domanda cercherà di rispondere il convegno “Anzianità e prospettive di benessere”, promosso da Caritas Ambrosiana con la Rappresentanza regionale della Commissione europea
La vecchiaia può essere il terzo tempo della vita. Un momento in cui, come alla fine delle partite di rugby, terminata la gara, ci si può dedicare più intensamente agli altri, alla cura delle relazioni, alla socialità. Facendo del bene a se stessi e alla comunità nella quale si è inseriti.
Se ne parlerà venerdì 15 giugno, dalle 9 alle 13, al convegno “Anzianità e prospettive di benessere. È possibile invecchiare in modo consapevole e attivo?”, in programma a via San Bernardino 4 a Milano. L’evento è promosso da Caritas Ambrosiana in collaborazione con la Rappresentanza regionale a Milano della Commissione europea nell’ambito dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. Esperti, operatori, amministratori pubblici confronteranno dati e buone pratiche in Italia e all’estero: attività di gruppi della terza età, luoghi d’incontro aggregativo, misure di accompagnamento.
Interverranno il direttore di Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo e l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino. E poi Fabrizio Spada, direttore della Rappresentanza regionale a Milano della Commissione europea; Antonio Guaita, direttore della Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso; José Ramón Solanillas Vilá, responsabile dell’area sviluppo sociale della Caritas spagnola; Fabrizio Giunco, coordinatore Centro geriatrico San Pietro di Monza.
Al termine dei lavori il vicedirettore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti presenterà un documento elaborato dalla Commissione anziani di Caritas.