Le politiche familiari attuate dalla Provincia autonoma al centro di un incontro presso la sede di “Famiglia Cristiana”
«Le politiche familiari a Trento in questi dieci anni si sono progressivamente configurate come politiche di sviluppo economico. Non sono una parte marginale delle politiche sociali, una vera e propria direttrice di sviluppo, che riguarda la promozione dei progetti di vita delle famiglie e delle comunità locali. Abbiamo la conferma che investire sulla famiglia conviene». Questo il senso della presentazione del Dossier politiche familiari della provincia di Trento. Dieci anni di informazione dedicata alle famiglie, svolta da Luciano Malfer, dirigente dell’Agenzia per la Famiglia, e da Paolo Rebecchi, del Forum delle associazioni familiari del Trentino. La presentazione si è tenuta presso la sede di Famiglia Cristiana, alla presenza del direttore don Antonio Sciortino, di Francesco Belletti, direttore del Cisf, e di Gianluigi De Palo, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari.
Come ha ribadito Belletti, «l’esperienza del Trentino può dire molto anche alle politiche nazionali, soprattutto dal punto di vista della continuità: sono infatti necessarie politiche continuative e non a spot: la famiglia ha bisogno di continuità e questo in Trentino si vede chiaramente. Inoltre le politiche familiari sono politiche di sviluppo integrale e organico, non interventi settoriali». De Palo ha invece commentato: «Questi dati dimostrano che non solo è possibile investire sulla famiglia, ma questo investimento genera e produce risorse. Il modello trentino deve essere esportato a livello nazionale e deve essere presentato al Governo, perché un Paese senza famiglia è un Paese più povero e con meno futuro».
Anche i dati offerti dal Sistema Statistico Trentino confermano che si tratta di un territorio family friendly: in Trentino, infatti,
– è molto soddisfatto delle proprie relazioni familiari il 43,6% (in Italia il 33,8%)
– è molto soddisfatto delle proprie relazioni amicali il 31,7% (in Italia il 23,7%)
– ai bambini tra 0 a 2 anni sono stati offerti servizi nel 22,9% dei casi (in Italia nel 13,0%)
– tra le persone con più di 14 anni ha fatto volontariato il 21,0% dei casi (in Italia il 10,1%)
– l’indice di fiducia generalizzata è qui al 32,9% (in Italia il 23,2%)
– infine, tra i 16 e i 74 anni l’uso di Internet riguarda il 65,0% dei trentini (in Italia il 59,5%).
Un’ulteriore conferma viene dai dati demografici sulla natalità, vera e propria emergenza del Paese, secondo i quali questo territorio presenta indicatori più positivi del contesto nazionale, con un numero di figli per donna nettamente più alto in Trentino rispetto alla media nazionale. Le famiglie dimostrano quindi di avere più fiducia nel futuro, attraverso la coraggiosa scelta di mettere al mondo un figlio, se il territorio si dimostra stabilmente e omogeneamente “amico della famiglia”.
Al termine dei lavori è stato ricordato che il prossimo Festival della Famiglia (organizzato in Trentino a inizio dicembre) verterà proprio sul tema della natalità, vista come priorità di rilancio di un territorio nel suo complesso. Il Cisf, da parte sua, si è impegnato a sviluppare nei prossimi mesi una più attenta analisi e comparazione tra le diverse politiche familiari sviluppate a livello regionale e locale, anche attraverso un momento pubblico, per promuovere buone pratiche e per sollecitare anche il livello nazionale ad una più decisa programmazione di politiche familiari organiche, promozionali e di lungo periodo. Perché «investire sulla famiglia conviene», e, come ha ricordato don Sciortino, «è tempo di passare dalle parole e dalle promesse agli impegni e alle azioni concrete».