Per “Storia e Narrazione”, con voce e testi di Paolo Colombo, storico dell’Università Cattolica, in otto puntate prodotte dal Sole 24 Ore in collaborazione con Unicatt
La vita di JFK in un podcast. È l’iniziativa promossa da Il Sole 24 Ore in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, partita domenica 22 novembre, anniversario dell’assassinio di Kennedy avvenuto nel 1963, per proseguire per le otto domeniche successive, fino all’insediamento del presidente degli Stati Uniti. A questo link la presentazione.
La voce che darà corpo alla figura di John Fitzgerald Kennedy, primo presidente cattolico degli Stati Uniti, e ai miti americani è quella del professor Paolo Colombo, docente di Storia nella facoltà di Scienze politiche e sociali. Fino al 20 gennaio, giorno dell’insediamento alla casa Bianca del secondo presidente cattolico degli Stati Uniti, il democratico Joe Biden, lo storico dell’Università Cattolica si addentrerà nella storia dell’epoca cercando di ricostruire il contesto che portò dalla “Nuova Frontiera” all’uccisione di Kennedy.
Non è la prima volta che Colombo racconta la storia sperimentando formule innovative diverse da quelle tradizionali. Da alcuni anni con la collega Chiara Continisio, docente in Cattolica di Storia del pensiero politico, ha creato un format di historytelling che si chiama “Storia e Narrazione”. A metà tra performance teatrale e lezione in aula è un modo per raccontare la Storia con la “S” maiuscola non solo attraverso date, fatti, nomi dei grandi personaggi, ma anche con le storie, quelle con la “s” minuscola, degli uomini e delle donne che la storia l’hanno solo vista passare. E ancora con la musica, le immagini, le storie private, i diari, le memorie, i romanzi, le poesie e, perché no, le emozioni. Un format che ha raccolto grandi consensi da riempire aule universitarie e teatri di tutta l’Italia, raccontando Olivetti, Ceausescu, lo sfruttamento coloniale del Congo, la distruzione nazista di Varsavia, il rapimento Moro, la strage di Piazza Fontana, il processo a Luigi XVI e il referendum del 2 giugno del 1946, la caduta del Muro di Berlino, e poi Giovanni Falcone e Ernst Shackleton. Perché la «Storia non è per nulla noiosa, se sai come raccontarla».