Aveva 95 anni. Già “ministro degli Esteri” della Santa Sede, era il prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali

Achille Silvestrini
Il cardinale Achille Silvestrini

Si è spento oggi a Roma, all’età di 95 anni, il cardinale Achille Silvestrini, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali e una delle figure più rappresentative della diplomazia e della Segreteria di Stato vaticana della seconda metà del Novecento. Era ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli.

Nato a Brisighella, diocesi di Faenza, nel 1923, è ordinato sacerdote nel 1946. Dopo gli studi alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, entra a fine 1953 in Segreteria di Stato dove rimane ininterrottamente per 35 anni fino al 1988 al servizio di cinque Pontefici. Nel 1971 accompagna il cardinale Agostino Casaroli nella visita a Mosca per depositarvi lo strumento di adesione della Santa Sede al Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari. Successivamente ricopre l’incarico di sotto-segretario e poi di segretario della sezione per i Rapporti con gli Stati, una sorta di “ministro degli Esteri” della Santa Sede. In tale ruolo, dal 1979 guida la Delegazione della Santa Sede per la Revisione del Concordato lateranense, conducendo le trattative con le autorità italiane fino alla firma dell’Accordo del 18 febbraio 1984.

Creato cardinale nel 1988, dal 1991 al 2000 ricopre l’incarico di Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Terminato il suo servizio diretto nella Santa Sede il porporato si dedica alla “Comunità” sorta da un gruppo di ex-alunni laureati, professionisti e amici di Villa Nazareth, da cui nel 1986 è nata la Fondazione “Comunità Domenico Tardini”. Tra i giovani “formati” a Villa Nazareth anche il premier Giuseppe Conte.

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