Progetto Celim per la salvaguardia della biodiversità locale grazie anche all’utilizzo dei droni
di Enrico
CASALE
Natura e uomo possono vivere insieme? E, ancora, animali selvatici e animali domestici possono condividere lo stesso habitat? Celim (Ong laica di ispirazione cattolica con sede a Milano) crede di sì e lavora nell’Albania sud-orientale per creare un ambiente ospitale per tutti. L’ultimo tassello di questa azione è stata la realizzazione sulle alture di Permet di una vasca. Questo mini bacino permetterà la salvaguardia della biodiversità locale, offrendo un ambiente ideale e protetto per la crescita di diverse specie di rettili e anfibi. Allo stesso tempo, l’acqua potrà essere utilizzata per abbeverare le mandrie dei pastori locali.
«Una semplice vasca – spiega Luciano Bocci di Celim Albania – ha un significato importante. È un modo per dimostrare come, in una riserva naturale protetta, non ci siano incompatibilità tra fauna e flora locale e attività dell’uomo. Agricoltura e pastorizia possono svilupparsi a contatto con una natura selvaggia. È quanto già avviene in altre parti d’Europa ed è quanto stiamo realizzando qui in Albania».
Il progetto Acap, portato avanti da Celim, insieme alle Ong Cosv e Kallipolis, prevede numerose attività per favorire questa convivenza. Ai pastori e agli agricoltori vengono fornite reti elettriche per proteggere gli animali domestici dai predatori presenti nella zona (orsi, lupi, eccetera) e per proteggere i campi coltivati da caprioli, cinghiali, eccetera.
«Allo stesso tempo – continua Bocci – vogliamo tutelare la presenza degli animali selvatici. Per questo motivo abbiamo posizionato lungo le strade una serie di specchietti che riflettendo la luce in una certa angolazione avvisano gli animali del passaggio delle vetture. Nei boschi abbiamo poi seminato numerose camera traps (piccole videocamere nascoste) per monitorare il passaggio di grandi mammiferi. Si tratta di fotocamere digitali che si attivano con sensori e catturano immagini degli animali. Questo ci permette di censire la fauna locale».
Censimento che viene effettuato anche utilizzando droni. «I droni sono macchine straordinarie – conclude Bocci -. Dall’alto possiamo monitorare l’avifauna migratoria. Specie importanti: pellicani, fenicotteri, trampolieri, eccetera. Possiamo anche tenere sotto controllo la costa nel momento in cui le tartarughe depositano le uova e nella delicata fase in cui queste si schiudono. Possiamo anche utilizzarli come strumenti di prevenzione contro il bracconaggio e gli incendi. I parchi sono aree importantissime perché permettono di salvaguardare l’ambiente, ma queste aree, con alcune attenzioni, possono essere fonte di crescita e sviluppo per le comunità locali. Noi lavoriamo per questa coesistenza».