Mentre il numero dei morti accertati è salito a otto, non manca il sostegno alle famiglie delle vittime e dei dispersi. I messaggi del vescovo di Ischia, della Cei e della Cec
di Gigliola
Alfaro
Agensir
Sono otto i morti accertati, famiglie spazzate via dal maltempo che ha colpito Ischia la mattina presto di sabato 26 novembre, e si contano ancora quattro dispersi. Tra le vittime, molte frequentavano la parrocchia di Santa Maria Maddalena a Casamicciola, nella diocesi di Ischia, guidata da don Gino Ballirano, che da sabato non si è mai fermato, per essere accanto ai suoi parrocchiani in questo momento di prova e offrire aiuto anche ai soccorritori. Nella giornata di sabato don Gino ci ha aiutato a raccontare il dramma in diretta: una zona di Casamicciola devastata dall’alluvione e dalla furia di fango, un territorio fragile, anche per gli abusi edilizi, i soccorsi resi difficili dalle condizioni inclementi del tempo, con una pioggia battente, e dal muro di fango e auto che si era creato, dapprima l’incertezza su eventuali vittime e dispersi, il lavoro incessante dei pompieri per mettere in sicurezza le persone che vivevano in abitazioni a rischio crollo, il ritrovamento della prima vittima, inizialmente irriconoscibile, che poi è stata identificata come la giovane Eleonora Sirabella.
Impegno su più fronti
Anche oggi, lunedì 28 novembre, don Gino è in giro per vedere cosa c’è da fare: «Serve sostegno materiale, ma anche spirituale, tanta preghiera. La Chiesa si sta occupando di tutti gli aspetti. innanzitutto, cercando di soddisfare le esigenze degli sfollati, ma non solo: la Caritas sta portando pasti, bevande calde e tutto quello che occorre anche ai soccorritori, infatti, è in contatto con ristoranti e pizzerie dell’Isola che stanno quotidianamente preparando i pasti per gli sfollati e i soccorritori».
Un aspetto fondamentale è la preghiera: «Nella giornata di oggi abbiamo organizzato tre momenti. Alle ore 17 reciteremo un rosario nell’hotel Michelangelo, dove è ospitata la maggior parte degli sfollati. Nella parrocchia di Santa Maria Maddalena ci sarà un’adorazione eucaristica alle 17.30, seguita da una messa. Infine, nel santuario dell’Immacolata, facilmente raggiungibile a piedi, alle 17 ci saranno un’adorazione eucaristica e una celebrazione eucaristica. Vogliamo sostenere, in questo modo, soprattutto le famiglie dei dispersi, che ci chiedono preghiere e la vicinanza della comunità. Alcuni sperano ancora di trovare vivi i loro congiunti. Noi invitiamo chi non ha possibilità di aiutare da un punto di vista pratico a sostenere queste famiglie così provate con la preghiera. Riunirci e pregare è anche un modo per sostenere psicologicamente le persone, aiutandoci vicendevolmente, per evitare il rischio che ognuno viva il dolore da solo, mentre è bene vivere questo grande dolore comunitariamente. Mai come in questo momento le parole di papa Francesco sulla fraternità, nell’enciclica Fratelli tutti, le stiamo sentendo vere! Ci sembra quasi un messaggio profetico: se non viviamo nella fraternità, non si può affrontare un dramma come questo, come nessun altro problema».
Il dramma della famiglia Monti
Tra le vittime, don Gino vuole ricordare la famiglia di Gianluca Monti. Con la moglie e i tre figli, viveva in una casa investita solo per metà dal fiume mortale di fango. Domenica pomeriggio è stata ritrovata, nel suo pigiamino rosa, la più piccola della famiglia, Maria Teresa, sei anni, ormai senza vita. Ritrovato anche il corpo del fratellino Francesco, 10 anni. «L’anno scorso – dice il parroco – Francesco ha fatto la prima Comunione, era un bambino speciale, continuava a venire in chiesa, ma era tutta una famiglia speciale, molto religiosa, quelle famiglie di una volta, con la nonna sempre vicina. Il papà Gianluca, buono e altruista, si era sposato giovanissimo proprio con il desiderio di crearsi una famiglia, una persona di quelle genuine, dedite al lavoro e alla famiglia, oneste. La mamma di Gianluca è una donna di grande fede e sta vivendo con grande fede questa prova terribile».
È stato ritrovato, stamattina, il corpo di un uomo, ancora senza nome. Potrebbe essere proprio quello di Gianluca, ancora nell’elenco dei dispersi.
I messaggi di solidarietà
Intanto, arriva la solidarietà alla comunità di Ischia. Già sabato 26 novembre il presidente e il segretario generale della Cei, cardinale Matteo Zuppi e monsignor Giuseppe Baturi, avevano raggiunto telefonicamente il Vescovo di Ischia, monsignor Gennaro Pascarella, «per esprimere vicinanza alle popolazioni in sofferenza per questa calamità e offrire l’aiuto della Segreteria generale per le prime necessità. Caritas Italiana è in contatto con il delegato regionale di Caritas Campania e con Caritas Ischia, che è già operativa sul posto, per valutare insieme bisogni e interventi».
Anche la Conferenza episcopale campana (Cec), presieduta da monsignor Antonio Di Donna, ha voluto far sentire la «vicinanza nella preghiera alle famiglie di Casamicciola colpite dalla tragica calamità naturale», assicurando «concreta solidarietà», attraverso la delegazione regionale Caritas, e garantendo «piena disponibilità per le necessarie iniziative di aiuto tramite il vescovo di Ischia». Proprio il vescovo Gennaro Pascarella, nella sera di sabato, aveva rivolto un messaggio alla comunità di Ischia: «Non lasciamoci schiacciare! La prima risposta che vogliamo dare è un’impennata della solidarietà spirituale e concreta. Giovani e adulti della nostra Chiesa si sono subito rimboccati le maniche». Ora, ha scritto il presule, «è tempo della vicinanza, del prendersi cura, della condivisione, della prossimità. Ci sono persone ferite e sfollate, c’è chi si è visto risucchiare i suoi cari dalla furia delle acque e del fango. Essi vogliono sentire la nostra vicinanza, fatta non tante di parole, ma di gesti concreti».