Nella parrocchia Maria Madre della Chiesa, alle 16, preghiera e Messa in memoria del fondatore della Comunità dell'Arca. Al termine interviene il Vicario generale monsignor Franco Agnesi
In memoria di Jean Vanier, fondatore della Comunità dell’Arca, morto il 7 maggio all’età di 90 anni, a Milano sono previsti oggi alle 16 un momento di preghiera e la Messa nella chiesa Maria Madre della Chiesa (via Michele Saponaro 28), al termine, attorno alle 18, interverrà il vicario generale della Diocesi di Milano, monsignor Franco Agnesi.
«Quello che mi ha colpito dopo la morte di Jean è sentire le comunità italiane e nel mondo grate, vive, partecipi e in movimento: in tanti luoghi si sono riunite e si riuniranno in preghiera per ricordare Jean Vanier. Per ringraziare il Signore dei doni che ci ha fatto attraverso lui. In particolare, le forti e profonde amicizie tra persone così diverse che, senza il suo esempio, non si sarebbero mai incontrate. Molteplici sono le iniziative in Italia in sua memoria: nei giorni passati a Mazara e a Fasano e domenica prossima a Roma e Milano e ancora altre che verranno. Tutte in uno stile semplice e comunitario. Come disse una volta Jean “È importante non fare cose straordinarie ma cose molto ordinarie con un amore straordinario”».
Angela Gattulli presidente dell’Associazione Fede e Luce onlus, invita così quanti vorranno unirsi ai momenti di preghiera in memoria di Jean Vanier, ispiratore e fondatore, insieme a Marie Hélène Mathieu, del movimento Foi et Lumiére a Lourdes, nel 1971. In Italia, Fede e Luce è arrivata nel 1973 grazie all’incontro dei due fondatori con suor Ida Maria e con Mariangela Bertolini, mamma di Maria Francesca, una bambina con una grave disabilità mentale.
«Quando penso a Jean Vanier – ricorda Lucia Bertolini, sorella di Mariangela e responsabile nazionale alla fine degli anni ’80 – lo vedo come un inviato del Signore giunto nel nostro Paese per far da levatrice, per far venire alla luce una «cosa nuova» che però dimorava nascosta nel cuore di molte persone: era un desiderio, anzi un estremo bisogno di prossimità, di aiuto reciproco, di sostegno, di amicizia di un po’ di gioia… Poiché era un inviato del Signore il suo aiuto è stato determinante, pieno di autorevolezza, di comprensione e di amore. E così sono nate le prime comunità di Fede e Luce in Italia».
Oggi le comunità sono 60, sparse in diverse regioni, e in questi giorni sentono ancora più forte e urgente l’invito di Jean Vanier pronunciato a Leeds nel 2013 a «dare continuità e futuro a questa storia sacra». Lucia Casella, già vice-coordinatrice internazionale del movimento, racconta che Jean pronunciò quelle parole in un accorato appello agli inviati del movimento da tutto il mondo: «Vorrei che fosse chiaro che i fondatori del movimento non siamo Marie Hélène ed io, ma Gesù. È Lui che ha voluto Fede e Luce a Lourdes nel 1971. (…) Oggi spetta a ciascuno di voi continuare a operare perché le nostre comunità siano belle e gioiose, perché le persone fragili e con disabilità siano al cuore della comunità e i genitori possano sentirsi sostenuti e confortati. Oggi, siete voi i fondatori e siete chiamati a essere fecondi perché tutti possano incontrare e vivere la comunità come luogo di unità e di pace, come luogo della festa e del perdono».
Dalle parole di Lucia Casella emerge la preghiera che accompagnerà in questi giorni i cuori di tutti i membri di Fede e Luce: «Possa Lo Spirito guidare i nostri passi e ci indichi come continuare ad essere messaggeri di gioia nelle nostre realtà. Grazie Jean per tutta la fiducia che hai riposto in noi! Riposa in pace, tu che hai vissuto profondamente il rispetto, la compassione e la condivisione verso i piccoli, tu che sei stato un uomo capace di ascolto, di tenerezza, di stupore e di pace».