Le parole dell'Arcivescovo all'inaugurazione di due nuove piattaforme nel Mercato agroalimentare Foody
di Annamaria
Braccini
Un’inaugurazione con tanta gente, dalle autorità ai lavoratori e a semplici cittadini, che inorgoglisce la città, rendendo Foody, il Mercato agroalimentare di Milano – lo storico Ortomercato attivo dal 1965 – all’avanguardia nella logistica. Sono state infatti presentate, con la partecipazione dell’Arcivescovo, del sindaco Beppe Sala, della vicepresidente della Regione Lombardia Melania De Nichilo Rizzoli e del prefetto di Milano Renato Saccone, le due piattaforme logistiche con cui prende forma concreta il nuovo Mercato, in vista della realizzazione di Foody 2025, come ha spiegato Cesare Ferrero, presidente di Sogemi, la società che, per conto del Comune di Milano, gestisce i mercati agroalimentari all’ingrosso della città.
Con 650.000 mq², oltre 1 milione di tonnellate l’anno di prodotti e un giro d’affari complessivo di 2.500 mln di euro l’anno, il Mercato di Milano rappresenta una delle maggiori realtà a livello europeo per il commercio all’ingrosso dei prodotti agroalimentari, con i comparti ortofrutta e floricolo che sono i più grandi del Paese e quello ittico famoso in tutta Europa. Per un totale di 27.404 mq² di superficie le due piattaforme impiegheranno a pieno regime 400 addetti e rivoluzioneranno i processi di movimentazione e stoccaggio della merce all’interno del Mercato, sostituendo progressivamente i vecchi edifici realizzati nel 1965.
L’intervento dell’Arcivescovo
«Sono qui volentieri per rendere omaggio al lavoro compiuto, ai progetti realizzati, alle fatiche sopportate», ha detto l’Arcivescovo, prendendo la parola prima del taglio del nastro inaugurale con le altre autorità e della benedizione. «Questo mercato ha continuato a nutrire Milano, anche durante la pandemia, È commovente pensare che il Mercato non si sia mai fermato perché le persone dovevano continuare a mangiare e che, comunque, migliaia di persone tutte le notti si diano da fare. È commovente pensare che si è cercato di contrastare i pericoli e le insidie che sempre sono presenti quando ci sono tanti soldi e imprese, combattendo il lavoro nero, il caporalato e le infiltrazioni della malavita. Questa operazione di rinnovare le strutture è importante anche dal punto di vista della legalità e della tutela dei lavoratori».
«Sono qui – ha continuato – per dire che ogni cosa che vive ha un’anima, non bastano numeri e carte. Perché la vita continui, serve una coscienza che prenda sul serio le proprie responsabilità anche di fronte a ostacoli e difficoltà. Ci vuole un anima che distingue il bene dal male e non lasci prevalere, come unico criterio, il successo e l’interesse. Ci vuole un’anima per sentire la responsabilità e la solidarietà con tutti per avere speranza, per guardare al futuro, per trasformare la società in una comunità. Ci vuole un’anima per ogni lavoro. Riconosco qui un’anima milanese che è di eccellenza, ma che è anche chiamata a convertirsi a un maggiore senso di solidarietà e di responsabilità perché ciascuno faccia bene il suo dovere, sapendo che deve rendere conto a Dio e alla comunità di quello che fa».
I saluti delle autorità
Parole – queste – subito raccolte dal prefetto Saccone, che ha fatto riferimento alla presenza di controlli, anche a sorpresa, per combattere l’illegalità che può essere contrastata anche in luoghi come Foody, con la tracciabilità delle merci, «perché l’illegalità non ama la qualità e la fiducia, tutelando i lavoratori».
«Il mercato della frutta e della verdura nasce a Milano 1000 anni fa con il “Verziere” in piazza Santo Stefano: è una parte della nostra magnifica storia. Oggi è una bella giornata di fierezza- ha scandito il primo cittadino Sala -. Le cose del pubblico sono difficili, come tutto, ma occorre volerle fare e oggi siamo qui perché le abbiamo voluto farle. Questa è Milano, una città che non vuole accontentarsi, guarda avanti volendo realizzare il meglio per i suoi cittadini, aiutando gli ultimi e i penultimi. Anche nel piccolo ognuno può fare la sua parte».
Di «una giornata importantissima, per un progetto sviluppato con determinazione e impegno, basti pensare che il 40% della logistica italiana è in Lombardia», ha parlato anche la vicepresidente della Regione Rizzoli.
«Con queste prime due strutture – ha sottolineato il presidente Ferrero – vediamo concretizzarsi un lungo percorso di progettazione, cantierizzazione e costruzione iniziato nel 2019 e oggi in pieno svolgimento. L’ampiezza dell’area interessata dall’intervento, la necessità di mantenere pienamente operative le strutture esistenti, le difficoltà pandemiche e macroeconomiche che hanno segnato questi ultimi anni, non hanno cambiato l’obiettivo iniziale di realizzare, entro il 2025, uno tra i più moderni food hub europei, un’infrastruttura strategica per il futuro sostenibile della filiera agroalimentare locale e italiana».
Infine, anche un annuncio: l’iniziativa di premiare le Aziende storiche del mercato.