Il presidente del Cergas illustrerà una ricerca sull’etica nel mondo degli affari al convegno in programma il 7 ottobre in Bocconi, con l’intervento dell’Arcivescovo
di Cristina
CONTI
Lunedì 7 ottobre, a Milano, presso l’aula magna della School of Management dell’Università Bocconi (via Gobbi 5), si svolgerà il convegno «Etica, responsabilità pubblica, imprenditorialità e management». Tra i relatori anche l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, che parlerà dell’etica come fondamento di una società giusta e sostenibile.
I Ceo di 200 grandi imprese di diversi settori – tra cui Amazon, Blackrock e JP Morgan – hanno recentemente sottoscritto un manifesto in cui si sostiene che il profitto non deve essere l’unico obiettivo dominante, ma deve essere perseguito dalle aziende tenendo conto del benessere dei lavoratori, dell’impatto sull’ambiente, delle aspettative di clienti, fornitori, amministrazioni pubbliche e comunità. Per queste considerazioni il documento è considerato come un segnale di «profonda discontinuità» rispetto al passato e di apertura verso i temi di responsabilità nei confronti della società, e in generale di comportamenti eticamente orientati.
Il titolo del convegno è anche quello di una ricerca condotta da Asfor (Associazione Italiana per la formazione manageriale), i cui risultati saranno presentati durante i lavori. L’indagine ha raccolto 429 questionari nel 2015, 620 nel 2018, e 30 colloqui-interviste, da cui emerge uno spaccato interessante sulla sensibilità verso temi etici nel mondo privato e pubblico, sul rapporto tra etica e corruzione, sulla rilevanza dei diversi settori, sui dilemmi etici e sui fattori che influenzano la diffusione dell’etica nelle organizzazioni complesse.
«Per circa il 71% degli intervistati l’etica è un tema rilevante nel dibattito economico e imprenditoriale, ma poi oltre il 50% dichiara che, anche se se ne parla, nei fatti viene poco applicata», rileva Elio Borgonovi, presidente del Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale) dell’Università Bocconi. Al convegno sarà lui a illustrare la ricerca, secondo cui l’etica è percepita come un comportamento che può penalizzare nel breve periodo, ma che può avere effetti positivi a medio e lungo termine. E si sente più presente nel privato che nel pubblico, dove è invece più diffusa la corruzione e i processi decisionali sono più complessi. «Emerge poi che la corruzione si trova anche nei rapporti tra privati ed è interessante che più della metà degli intervistati la vede molto presente anche in altri Paesi, anche se altrove è combattuta più efficacemente che in Italia», aggiunge Borgonovi.
Difficile poi conciliare etica e finanza: le regole sono poco chiare e ci sono troppi tecnicismi. «Tra le leve per diffondere comportamenti etici emergono l’esempio del vertice aziendale (per il 95%) e la formazione (per il 73-75%). Codici deontologici, etici e linee guida sono validi solo per la metà degli intervistati», precisa.
L’etica è un valore fondamentale nella società. Anche quando si parla di attività economiche. E proprio in questo orizzonte si inquadra l’intervento dell’Arcivescovo. «Oggi il tema di ripensare i modelli di business è importante. È necessario riportare al centro il valore delle persone, che sono soggetti dell’agire economico e non devono essere considerate soltanto come un fattore produttivo», conclude Borgonovi.