Sabato 6 maggio, in Duomo, la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo per i Giubilei delle religiose (diretta web). Alcune di loro raccontano la propria esperienza di testimonianza e servizio
di Cristina
CONTI
Sabato 6 maggio alle 10.30 in Duomo l’Arcivescovo presiederà una celebrazione eucaristica per i Giubilei della Vita consacrata (diretta su www.chiesadimilano.it e youtube.com/chiesadimilano).
Nella città indifferente
Tra le consacrate che festeggiano significativi anniversari c’è suor Anna Maria Pastorelli, da 50 anni nell’Ordine Francescano. Ha trascorso gran parte della sua vita in missione, oggi vive a Milano e si occupa di formazione permanente a livello diocesano: «Dopo un lungo periodo di missione in Brasile, sono tornata in Italia per motivi di salute – spiega -. Appena arrivata a Milano ho dovuto confrontarmi con una società che vive perennemente di corsa e che non si relaziona…». Così ha affittato un appartamento in un palazzo, ed è andata a vivere in mezzo alla gente: «Ho voluto dare testimonianza che, anche in mezzo al chiasso e al corri corri, si può stare in silenzio e mettersi a disposizione di chi ha bisogno – aggiunge -. Quando ero in Brasile il vescovo mi ha accolto e, in un periodo di scarse vocazioni, mi ha affidato due parrocchie, una di 30 mila abitanti e 27 comunità, l’altra di 12 mila abitanti e 8 comunità. È stata un’esperienza bellissima perché mi sono sentita valorizzata come donna».
A fianco dei piccoli
Silvia Fornari, ausiliaria diocesana, celebra invece il 25mo di consacrazione: «Mi sono occupata in particolare della pastorale giovanile – racconta -. Ho collaborato con i sacerdoti prima a Valera di Varedo nella parrocchia Santa Maria Regina, poi alla Bovisa nella Comunità Gesù Buon Pastore; quindi, da settembre 2021, a Sesto San Giovanni nella Comunità pastorale San Giovanni Battista». Iniziazione cristiana, adolescenti, giovani adulti: tante le persone che ha incontrato in questi anni, sempre con uno sguardo attento alla Chiesa locale e alla missione evangelizzatrice: «In attesa di questa celebrazione ho chiesto a tanti di pregare per me. La preghiera infatti mi ha molto sostenuto in tanti momenti della mia vocazione». Per prepararsi al 25mo, inoltre, ha organizzato con le consorelle alcuni momenti di preghiera e fraternità: «Ci siamo viste a Viboldone con madre Ignazia, a Seveso con la nostra maestra, a Ravenna con madre Anastasia». Ma soprattutto queste settimane sono state un momento di riflessione per fare il punto degli anni trascorsi e mettersi in cammino per quelli a venire. «Ho passato più tempo a pregare – aggiunge – e mi sono riappropriata di alcune tematiche significative per la mia consacrazione: Dalla gratitudine a Dio per la chiamata all’affidamento per i prossimi anni da vivere, fino alla fedeltà di Dio alla mia vita e mia alla Sua volontà». Uno sguardo particolare, poi, è rivolto ai piccoli: «Ho imparato a stupirmi delle piccole cose. E in questi ultimi anni sono entrate nella mia preghiera in modo forte alcune categorie: i separati, i figli di separati, i deboli, le vittime di abuso», conclude.
Il tesoro dell’Eucarestia
A festeggiare il 25mo ci sarà anche suor Graciela León García, messicana della congregazione delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù di Xalapa. «Ero una ragazza come tante altre, ma qualcosa di speciale è accaduto nel 1995 – ricorda -: il Signore ha guardato la mia piccolezza, e sono entrata nella comunità». Nel 2006 i superiori le hanno chiesto di trasferirsi a Roma e per 9 anni è stata nella Basilica di San Paolo fuori le mura, poi nella parrocchia di San Vittore – Villa Cortese, dove si è occupata dell’oratorio di San Giovanni Bosco e Sant’Agnese, in mezzo a bambini, ragazzi e famiglie. «In tutti i posti dove sono stata ringrazio di cuore per l’accoglienza e soprattutto perché insieme a loro ho imparato tante cose, che senza dubbio mi hanno aiutato a crescere e ad amare di più la mia vocazione», spiega. Il tempo è passato in un soffio. «I tesori più preziosi sono l’Eucarestia, preghiera per eccellenza, e la Parola di Dio, che hanno riempito la mia vita di luce. Ringrazio Dio per la Sua fedeltà, perché anche nelle prove ho sperimentato la sua presenza».