Questo il tratto distintivo del ruolo, come evidenziano don Augusto Bonora, posto alla guida del Decanato Forlanini, e monsignor Ivano Valagussa, confermato a Gallarate
di Cristina CONTI
Giovedì 2 luglio inizia il mandato quinquennale per i nuovi Decani della diocesi. Le elezioni si sono svolte nei collegi decanali il 21 aprile e al termine l’Arcivescovo ha nominato i nuovi eletti, Parroci e Responsabili di Comunità pastorali, che rimarranno in carica fino all’1 luglio 2020.
Alcuni di loro assumono l’incarico per la prima volta. Come don Augusto Bonora, parroco di San Galdino a Milano, posto alla guida del Decanato Forlanini: «Spero di poter proseguire il lavoro del mio precedessore, don Marco Bove – spiega -. In particolare cercherò di favorire la comunione tra i sacerdoti e la condivisione del lavoro. Ho intenzione di sentire personalmente ciascuno di loro per cogliere le priorità e svilupparle insieme. La progettualità deve partire dal confronto». Durante l’estate verrà progettato il lavoro per i prossimi mesi e alla ripresa delle attività, all’inizio di settembre, arriveranno le indicazioni diocesane legate alla nuova Lettera pastorale del cardinale Scola. «Daremo precedenza alla fraternità e cercheremo di organizzare insieme l’Anno della Misericordia voluto da papa Francesco», aggiunge Bonora.
Altri Decani, invece, sono stati confermati e quindi incaricati di portare avanti il cammino già iniziato. «È un’ulteriore responsabilità riconosciuta e richiesta dal presbiterio – precisa monsignor Ivano Valagussa, confermato Decano a Gallarate (Va) -. Il mio obiettivo è innanzitutto che il Decanato sia per i sacerdoti un luogo di incontro e confronto in cui elaborare la spiritualità con una prospettiva di missionarietà e nel segno della comunione». Gallarate è una realtà di 36 parrocchie e 58 preti, particolarmente complessa perché comprende aree territoriali diversificate tra loro. «Compito del Decano – chiarisce Valagussa – è quello di favorire l’incontro e la collaborazione non solo nel calendario, ma anche nella progettualità pastorale. La complessità è una sfida che permette di portare avanti iniziative di grande respiro». Tanti gli aspetti della vita pastorale che verranno presi in considerazione a Gallarate. Forte attenzione innanzitutto per l’iniziazione cristiana, che verrà portata avanti nelle diverse parrocchie seguendo le linee fornite dai sussidi diocesani. Particolare riguardo avranno anche le iniziative della Pastorale giovanile, per adolescenti e preadolescenti, in un continuo dialogo tra il territorio e il centro diocesano. Conclude Valagussa: «Tra le priorità non mancheranno la famiglia come soggetto di pastorale, tema su cui spesso insiste l’Arcivescovo, e la carità, molto preziosa in questo momento, sia per chi è originario di Gallarate, sia per gli immigrati. Diverse iniziative parrocchiali a favore dei più deboli meritano di essere valorizzate: dalla casa di Francesco per chi ha problemi abitativi alla mensa del povero, fino ai centri d’ascolto».