Dopo l'impegno di coordinatore in oratorio, Michele Ottonello presterà servizio come volontario alla Giornata mondiale della gioventù: «Mi aspetto un segnale forte per la mia vita, sento che tornerò arricchito»

Michele Ottonello
Michele Ottonello

di Letizia GUALDONI

È sempre la cura, data e ricevuta, la spinta che ci fa andare incontro agli altri: è ciò che si sta sperimentando nell’Oratorio estivo 2023 e che, alcuni in particolare, vivranno per tutta l’estate, fino alla Gmg di Lisbona. Come Michele Ottonello, 26 anni – originario di Genova, ma trasferitosi a Milano, dove vive da circa 8 anni -, che ha fatto sua la prospettiva del servizio, con la scelta, dopo l’impegno di coordinatore in oratorio, di partecipare alla Giornata mondiale della gioventù come volontario.

«Una scelta chiara fin da subito, non appena sono venuto a conoscenza della possibilità – rivela il giovane -. Non c’è un vero e proprio motivo, ma un gran desiderio di vivere questa occasione come opportunità per conoscere i numerosi volti giovani della Chiesa universale, un’esperienza che sento adatta all’oggi del mio cammino di fede, così come sono state tante le esperienze già vissute e mi auguro ancora di più lo saranno in futuro. L’entusiasmo c’è, si fa sentire e cresce man mano che ci si avvicina alla partenza. Sento che tornerò arricchito da questi quindici giorni».

Le esperienze precedenti

Un’idea maturata nelle attività di educatore professionale in oratorio, all’interno del progetto “Giovani IN Cammino”, a San Siro presso l’oratorio della Beata Vergine Addolorata, e in quelle dell’oratorio di Santa Rita in Barona, dove risiede e collabora. «Prendersi cura è un tema che mi sta molto a cuore (quasi un gioco di parole), l’ho vissuto in molte vesti in passato e tutt’oggi cerco di viverlo ogni giorno in quello che faccio a contatto con i ragazzi e la comunità – racconta -. È il motto che ha spinto i miei tre idoli educativi: Filippo Neri, Giovanni Bosco e Lorenzo Milani. Non posso non “esportarlo” anche a Lisbona: tra l’altro ci è stato anche esplicitamente chiesto durante la formazione dei volontari».

La formazione

A Lisbona si preparano ad accogliere circa un milione di giovani provenienti da più di 180 Paesi: si tratta di uno degli eventi più grandi che il Portogallo abbia ospitato nella sua storia, per questo sarà fondamentale il contributo di moltissimi volontari, preparati e, soprattutto, motivati. Una volta selezionati, è stato chiesto a ognuno di seguire accuratamente la formazione online, tramite una piattaforma dedicata, su diverse tematiche, come per esempio la figura del volontario, piuttosto che la comunicazione con i pellegrini, oppure gli aspetti prettamente più logistici della Gmg. Contenuti, video lezioni, conferenze e sussidi per la preghiera: insomma, una preparazione completa, manca solo l’incontro dal vivo che avverrà nella seconda metà di luglio con l’arrivo in terra lusitana.

Per quanto riguarda il suo incarico, Michele sa di essere stato assegnato al settore della comunicazione, che in quei giorni si concentrerà tra social, siti web, newsletter, radio e televisioni, oltre che delle pubbliche relazioni. Per lui sarà la prima partecipazione a una Giornata mondiale della gioventù (solitamente la sua estate è impegnata in missione in Albania). «Parto con la mente e il cuore liberi, non ho termini di confronto, sono aperto alla sorpresa e all’imprevisto – commenta il giovane -. Mi aspetto un segnale forte per la mia vita. Sarà una scoperta. Voglio dare il massimo come sempre: sento che, seppur in minima parte, questa Gmg e quanto si prefigge di essere per migliaia di giovani, passa anche da me, dal mio lavoro e dalla mia preparazione. Sento l’adrenalina delle grandi sfide e la curiosità che non mi è mai mancata».

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