Con una lunga esperienza di insegnamento accademico alle spalle, succede a monsignor Marzorati, scomparso nello scorso novembre. Il 17 maggio Messa conclusiva dell'anno

di Marta VALAGUSSA

Don Giuseppe Grampa
Don Giuseppe Grampa

Il Vicario generale, monsignor Franco Agnesi, ha nominato don Giuseppe Grampa nuovo rettore dell’Università della Terza Età “Cardinal Giovanni Colombo”, a seguito della scomparsa improvvisa di monsignor Renzo Marzorati, avvenuta il 16 novembre 2020.

Don Grampa (classe 1942), è prete dal 1965. Dopo alcuni anni di attività pastorale, si è dedicato allo studio della filosofia delle religioni a Parigi e all’insegnamento nell’Università Cattolica di Milano, nell’Università degli Studi di Padova e nell’Istituto filosofico-teologico di Scutari (Albania). Dal 2020 è residente nella parrocchia di San Simpliciano, con incarichi pastorali nella comunità pastorale San Paolo VI. È direttore del mensile diocesano Il Segno.

Sulla recente nomina a rettore, don Giuseppe si esprime così: «Ho trascorso gran parte della mia vita nelle aule universitarie, a Milano in Cattolica, a Padova e anche in Albania nel Seminario regionale. Sono a mio agio perché ritorno a occuparmi di insegnamento ed è stata questa la grande, dominante passione della mia vita. Credo che non vi rinuncerò e terrò un corso alla Ute, ma devo soprattutto pensare – con i collaboratori e in particolare con la signora Augusta Micheli, che da sempre si prende cura della Ute – di un progetto che interessi questi davvero singolari studenti. Adesso il lavoro è nuovo. Ci provo, con entusiasmo: siamo certi che l’offerta formativa che stiamo mettendo a punto incontrerà il favore dei nostri studenti».

L’Università della Terza Età “Giovanni Colombo” è la prima e l’unica attualmente dipendente direttamente dalla Diocesi di Milano. Si tratta di un ateneo di altissimo profilo accademico e di profondo significato sociale. È nata nel 1984 dall’intuizione profetica del cardinale Giovanni Colombo. «Il cardinal Colombo, non senza difficoltà, ha realizzato questo sogno: istituire un’università che servisse alle parrocchie per formare le persone», ricorda Augusta Micheli, da sempre legata all’Università. Oggi sono quasi 600 gli studenti iscritti. «Un numero molto elevato, se pensiamo alla quantità di iniziative per la terza età che col tempo si sono moltiplicate, promosse da vari enti, istituzioni e organizzazioni». I corsi più frequentati sono quelli che riguardano la storia e la politica. Molti sono i volontari che sostengono le attività dell’Università, nove gli ambiti di studio: scienze umane, scienze religiose, arte, filosofia, letterature, musica, scienze, storia, scienze politiche, per un’offerta complessiva di decine e decine di corsi e laboratori di arte, teatro, lingue straniere.

La grande caratteristica dell’Università è quella di non offrire corsi di intrattenimento, ma corsi formativi parauniversitari, con un programma di livello e contenuti molti alti. L’età media degli iscritti si aggira attorno ai 60-65 anni. «Accogliamo persone di ogni cultura e religione, che abbiano il desiderio di studiare e conoscere», specifica la signora Micheli.

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