Il contributo specifico che la teologia può offrire al raggiungimento del bene comune al centro dell’appuntamento in programma il 14 febbraio
«Homo œconomicus? Esigenze etiche e provocazioni teologiche» è il tema del convegno di studi in programma il 14 febbraio alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (piazza Paolo VI 6, Milano).
L’attenzione agli indicatori dell’economia è notevole nel discorso pubblico e nel confronto politico. La trasformazione del mercato del lavoro, le nuove esigenze di welfare, le politiche monetarie sovranazionali, sono soltanto alcune sfide che coinvolgono certo le competenze dei tecnici, ma chiamano in causa ciò che ha la dignità di valere come bene comune.
Il discorso specifico delle scienze economiche interseca il dibattito sulla rilevanza etica degli orientamenti da correggere e delle misure da adottare. In discussione è il rapporto tra l’autodeterminazione dei singoli e la corresponsabilità politica, tra l’ideale di benessere e il limite delle risorse… Ultimamente il confronto verte sulla forma della giustizia nella progettazione della società. In questo spazio di immaginazione la teologia non interviene con formule e modelli precostituiti, ma con una specifica sensibilità nei confronti del destino dell’uomo e dell’ambiente in cui vive.
Il convegno muove da uno studio del quadro, si sviluppa nell’analisi di alcune categorie chiave – responsabilità, sostenibilità, bene comune – per una valutazione etica alla quale la riflessione teologico-morale intende offrire il suo specifico contributo.