Redazione
Giovane insegnante ha dato vita a una scuola nella quale anche i più poveri sono ammessi. Una scuola dove pian piano il numero degli alunni è aumentato e dove insegnanti e studenti lavorano sodo. Perché il futuro dell’Africa dipende anche dall’istruzione.
di Rita Oliva
missionaria comboniana in Zambia
Elizabeth Mpaka, una vedova con tre figli, fondatrice e direttrice della Nyawa’s Academy è una donna molto decisa con una passione straordinaria per l’insegnamento che potrebbe assurgere a modello per tutte le donne zambiane. La sua passione l’ha portata a fondare una scuola, la Nyawa’s Academy che potremmo definire una vera e propria oasi in un deserto di povertà e analfabetismo che affligge lo Zambia.
Lo Zambia è un paese dell’Africa australe senza sbocchi sul mare, con una popolazione di circa 11 milioni di abitanti. Il paese ha conquistato l’indipendenza dalla Gran Bretagna il 24 ottobre 1964 con a capo Kenneth Kaunda, suo primo presidente.
Il paese ha avuto un periodo di boom economico quando il prezzo del rame era molto alto e le miniere erano sfruttate al massimo del loro potenziale. Tuttavia, ora la situazione economica è disastrosa, la pandemia AIDS sta decimando la popolazione e il numero degli orfani aumenta ogni giorno. Molti nonni sono oberati dal peso di far crescere i nipoti e non hanno mezzi sufficienti per mandarli a scuola. Camminando per le vie principali di Lusaka si possono vedere bambini in età scolare bighellonare e chiedere l’elemosina ai semafori.
Pur essendo la scuola elementare obbligatoria e gratis, le famiglie non hanno i soldi per pagare le divise e i quaderni, inoltre gli insegnanti sono demotivati e scioperano spesso per chiedere aumenti di salari e migliori condizioni di lavoro. Per alcuni bambini ora la Nyawa’s Academy è una risposta alla loro voglia di imparare e un passaporto per una vita migliore.
Ho incontrato Elizabeth per la prima volta appena sono giunta in Zambia, nel settembre del 2000, e ricordo che fui immediatamente affascinata dai suoi bellissimi bambini che venivano dalle Suore dopo la messa domenicale. A quel tempo avevamo una comunità a New Kanyama che svolgeva attività pastorali perciò era naturale fermarsi a chiacchierare con i fedeli dopo la messa. Elizabeth trovò in noi delle attente ascoltatrici e così venimmo a conoscenza del suo desiderio di fare qualcosa di utile per la sua gente. Insegnava allora in una struttura pubblica e suo marito dentista lavorava alla clinica di Kanyama.
Elizabeth espresse l’idea di aprire una scuola tutta sua e noi, conoscendo le sue capacità e la sua determinazione, l’incoraggiammo a usare i propri talenti per la realizzazione del suo sogno sostenendola in vari modi. Ella lesse il nostro incoraggiamento come un segno di Dio e impiegò tutte le sue energie per l’educazione dei bambini.
Nel frattempo, Elizabeth ereditò da suo padre una piccola casa che prontamente convertì in scuola. Questa aprì le porte nel dicembre del 2000 con sette scolari e due insegnanti. Il numero raddoppiò nel giro di pochi mesi con l’introduzione del tempo pieno e relativo pasto.
Fin dal principio, nella scuola di Elisabeth non c’è stato spazio per insegnanti sfaticati. Tolleranza zero inoltre verso gli scolari assenteisti. Fin dall’inizio la Nyawa’s Academy è stata un luogo di apprendimento attraverso il lavoro duro. Poco alla volta, le famiglie hanno apprezzato sempre più l’ottimo rendimento scolastico e il miglioramento nel comportamento degli alunni. I bambini poveri che non possono pagare la retta sono ammessi.
Alla fine del 2001 la scuola non era più in grado di far fronte alle richieste di iscrizioni, così un garage è stato trasformato in due aule scolastiche che si sono riempite immediatamente di nuovi alunni. L’anno seguente un vecchio negozio è stato trasformato in quattro aule scolastiche.
Attualmente la scuola conta 445 scolari, dalla scuola materna alla terza media, con 14 classi in tutto, alcune ancora da completare. La scuola ha il vantaggio di essere ubicata su otto acri di terreno, ma non può svilupparsi ulteriormente per mancanza di fondi perché le basse tasse scolastiche servono per pagare i salari degli insegnanti e i testi scolastici sono costosi.
«Il mio sogno», dice Elizabeth, «è coltivare nella comunità il desiderio di migliorarsi e svilupparsi con l’aiuto della Nyawa’s Academy. Essendo io una Cattolica praticante, mi piacerebbe aiutare la gente a capire i loro bisogni più profondi e prendere cura dell’ambiente con i semplici mezzi a nostra disposizione: per esempio la raccolta dei rifiuti, l’uso appropriato dell’acqua potabile e la manutenzione delle strade».
L’ultima volta che ho incontrato Elizabeth sono rimasta meravigliata dalla gamma di attività da lei intraprese, come per esempio la scuola serale d’inglese per i genitori degli scolari. Sarebbe un disonore per loro saperne meno dei loro figli! Nel pomeriggio ci sono dei corsi di formazione per insegnati della scuola materna. C’è in programma la costruzione di una biblioteca fornita di testi scolastici e romanzi per coltivare nei bambini e negli adulti il gusto per la lettura.
Elizabeth sta davvero realizzando il sogno di San Daniele Comboni “Salvare l’Africa con gli africani” e io credo sinceramente che la rigenerazione dell’Africa avverrà attraverso persone come Elizabeth, innamorate del loro paese e pronte a dare il meglio di loro stesse per la crescita del loro popolo.