Si chiama Cinzia Roberti, ha 43 anni ed è insegnante di religione, pedagogista ed educatrice teatrale. Il rito si terrà nella sua città a Seregno. Sarà presieduto dall’Arcivescovo

di Gloria MARI

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Domenica 1 settembre alle 18, nella chiesa di Sant’Ambrogio a Seregno, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, consacrerà, con il solenne rito della Consecratio Virginum Cinzia Roberti.

Con la consacrazione solenne, celebrata per la prima volta in una sede fuori dalla città di Milano, la 43enne seregnese entrerà a far parte dell’Ordo Virginum della Diocesi ambrosiana, aggiungendosi alle 110 donne già presenti.

Molte di esse tra l’altro sono di ritorno dal recente incontro nazionale dell’Ordo Virginum ad Assisi (21-25 agosto), che ha visto la partecipazione di 270 tra donne consacrate e in formazione, oltre a 2 vescovi, 8 sacerdoti e 10 delegati provenienti da tutta Italia. A cui si sono aggiunte alcune presenze straniere come Malta, Finlandia e Algeria.

Come previsto anche dalla recente istruzione Ecclesiae Sponsa Imago le consacrate di tale ordine «provvedono al proprio sostentamento con i frutti del proprio lavoro e le risorse personali», così anche Cinzia svolge la sua attività lavorativa in ambito scolastico, insegnando religione nella scuola parrocchiale San Biagio di Monza e frequentando l’Istituto superiore di scienze religiose.

Pedagogista ed educatrice teatrale presta servizio in Diocesi per l’evangelizzazione attraverso la collaborazione con padre Francesco Ghidini dei Padri Oblati di Rho e l’Associazione italiana Bibliodramma con i quali vengono proposti esercizi spirituali ignaziani, incontri, percorsi per coppie attraverso questa metodologia esperienziale.

Un cammino quello di Cinzia iniziato in età giovanile con un pellegrinaggio mariano, che ha segnato la sua vita in modo indelebile: «Ho conosciuto Maria che mi ha condotto all’incontro personale con suo Figlio nell’Eucaristia – racconta -. Quel sigillo d’amore impresso nel mio cuore il 5 agosto 2006, non è stato più cancellato».

Alla domanda perché proprio l’Ordo Virginum, Cinzia non ha dubbi: «Desidero consacrare la mia semplice storia, la mia umanità a colui che l’ha resa e sta rendendo unica perché unico è il suo amore per me e desidero condividerla e costruirla, giorno dopo giorno, insieme a lui, nelle fatiche e nelle gioie quotidiane, nei momenti di buio e di luce, perché possa diventare un pezzetto di cielo per me e per chi incontrerò».

Cinzia Roberti si ritrova molto nelle parole di Madeleine Delbrel per identificare la sua vocazione: «Ci sono persone che Dio prende e riserva a sé. Ve ne sono altre che lascia nella massa, che non ritira dal mondo – osserva -. Sono persone che svolgono un lavoro normale, che hanno una famiglia normale e che sono delle normali persone non sposate, che hanno un’abitazione, abiti normali. Sono le persone della vita normale, le persone che si incontrano in qualsiasi strada. Noi crediamo con tutte le forze che questa strada, che questo mondo in cui Dio ci ha messo, è per noi il luogo della nostra santità. Noi crediamo che non ci manchi nulla di necessario, perché se questo necessario ci mancasse, Dio ce lo avrebbe già dato».

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