In mostra allo Wow spazio fumetto le illustrazioni che hanno accompagnato 50 anni di vita degli oratori
Inaugurata questa mattina allo WOW Spazio Fumetto, il Museo del Fumetto di Milano, “Una matita per il Grande Gioco”, la mostra che la Fondazione Oratori Milanesi (Fom) ha voluto dedicare a Renzo Maggi a venti anni dalla sua scomparsa.
Sono intervenuti don Stefano Guidi (direttore della Fom), Luigi Bona (direttore di WOW Spazio Fumetto), Laura Galimberti (assessora all’Educazione e all’Istruzione del Comune di Milano, con un messaggio del sindaco Beppe Sala), padre Stefano Gorla (giornalista, ex direttore del settimanale Il Giornalino), Paolo Cellati e Alberto Rapomi (ex animatori e collaboratori di Maggi), Samuele Cattaneo (collaboratore della Fondazione Oratori Milanesi), Elisabetta Soglio (responsabile dell’inserto “Buone Notizie” del Corriere della Sera). In collegamento da remoto, gli animatori degli oratori San Carlo di Milano e San Giuseppe di Brugherio. Il vicario generale, monsignor Franco Agnesi, ha inviato un video-messaggio.
Illustratore, fumettista, educatore e animatore, storico collaboratore della Fom, Renzo Maggi (1926-2001) ha accompagnato con il suo tratto gentile e ironico oltre 50 anni di vita degli oratori.
Le sue illustrazioni hanno preso forma nelle scenografie e coreografie allestite in occasione dei Carnevali Ambrosiani (emblematiche le sfilate di carri e di migliaia di ragazzi degli oratori nel centro storico di Milano), dei Raduni diocesani degli oratori, dei Grandi Giochi della Fom a carattere pubblico. I suoi disegni per la Fom hanno delineato uno stile educativo che si traduce nella proposta di eventi caratteristici denominati “Grande Gioco” e nella parola “animazione”, intesa come forma di accompagnamento che prende vita nelle attività degli oratori e nella dedizione di migliaia di volontari (significativa è l’esperienza dell’Oratorio estivo).
Renzo Maggi è stato il promotore più fedele del “Grande Gioco” (ne è stato “la matita”). Ancora oggi per gli oratori ambrosiani questo modello significa promozione del protagonismo giovanile, grande coinvolgimento di famiglie e territorio, divertimento rispettoso e mai irriverente, attenzione verso i fatti del mondo e gli aspetti culturali della vita, “robinsonismo” (cioè recupero dei materiali evitando forme di spreco), cura dei particolari e responsabilizzazione delle persone, usando il gioco come forma di crescita delle giovani generazioni.
Maggi fu dunque professionista sensibile e attento, antesignano di una attenzione ambientalista e interculturale ispirata da una profonda fede, e la sua opera è stata parte integrante del progetto educativo degli oratori.
Attraverso 42 pannelli con disegni originali, alcuni oggetti di “scena” anche di grande impatto e dimensione, video sulle iniziative degli oratori dagli anni Settanta a oggi, la mostra ricostruisce la sua figura di “educatore con la matita”. Le sue opere mettono in evidenza una cura del tratto che è frutto di uno studio attento delle fonti e di uno spirito brillante e appassionato. Accanto ai disegni, alcune foto testimonieranno le realizzazioni “dal vivo” dei progetti grafici di Maggi.