Nell’ultima sessione, dedicata all’accompagnamento dei seminaristi, si è suggerito di modulare il cammino formativo in modo diverso rispetto all’attuale e di prevedervi anche il contributo di donne
di Valentina
SONCINI
Segretaria del Consiglio pastorale diocesano
Sabato 25 e domenica 26 febbraio, presso il Centro pastorale di Seveso, si è tenuta la 5a sessione del Consiglio pastorale diocesano, che ha trattato il tema «La proposta della vocazione presbiterale ai giovani da parte delle comunità cristiane e l’accompagnamento per l’ingresso e la formazione in Seminario». L’argomento è stato svolto con l’attenzione a tre punti focali: i cammini di Pastorale giovanile che favoriscono e sostengono la ricerca vocazionale dei giovani; il cammino formativo dei seminaristi; le condizioni di esercizio del ministero del prete oggi.
Il lavoro preparatorio
La sessione è stata preparata con cura dalla commissione del Consiglio supportata dall’Équipe del Seminario, e nello specifico dal rettore don Enrico Castagna e dal Responsabile diocesano di Pastorale giovanile, don Marco Fusi. Questa sinergia ha permesso di mettere a disposizione dei consiglieri informazioni aggiornate sui cammini presenti in diocesi e sulle attenzioni che il Seminario già ha messo in atto per formare oggi i seminaristi. Queste informazioni – raccolte in una nota e unite a domande – hanno rappresentato lo strumento preparatorio alla sessione.
Sintesi e testimonianze
Sabato pomeriggio il programma di lavoro ha previsto sia la presentazione delle sintesi di Zona, sia due significative testimonianze di giovani: Maria Sofia, che ha seguito il percorso del Gruppo Samuele nell’anno 20-21, e un giovane presbitero, don Marco S. Entrambi hanno lasciato trasparire la bellezza di un cammino attratto dalla grazia di Dio che raggiunge ancora oggi i cuori delle donne e degli uomini. I consiglieri hanno poi svolto un lavoro a gruppi per approfondire i tre punti focali della sessione, dai quali sono state ricavate importanti elementi da offrire in forma di mozione all’Arcivescovo.
L’assemblea
Domenica mattina il Consiglio ha continuato il suo percorso in assemblea, con gli interventi dei consiglieri e un tempo congruo dedicato alle nove mozioni presentate in gran parte dalla commissione, una volta sentiti gli esiti dei gruppi, e anche da un gruppo di consiglieri. Alcune mozioni hanno evidenziato l’importanza delle figure educative da formare e investire nella cura dei cammini vocazionali. La più parte delle mozioni ha riguardato i percorsi del Seminario, auspicando un nuovo modello di “Seminario diffuso”, non con i sei anni concentrati come è attualmente, ma con cammini modulari attenti a diversi aspetti della persona e della sua formazione e del suo inserimento nel contesto pastorale, in forte relazione con altre vocazioni (famiglie). Nello specifico si è consigliato di inserire anche figure femminili in ruoli significativi del cammino formativo dei seminaristi. Una mozione ha riguardato l’attuale situazione del presbitero, affaticato da molteplici compiti, auspicando la possibile delega di alcune funzioni non esclusive del ministero ordinato. Un’ultima mozione ha raccolto l’esigenza di dedicare una sessione del Consiglio alla vocazione del laico.
La sera del sabato è stata dedicata a pregare per le vocazioni, dato il tema, ma anche per la pace, in sintonia con le Veglie celebrate in diocesi il 24 febbraio, a un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina. L’Arcivescovo ha chiesto anche un feed-back ai consiglieri sul tema della sua prossima lettera pastorale, invitando a mandare osservazioni e pareri.
Il Consiglio, proprio nella sua modalità di ascolto dell’équipe del Seminario, della Pastorale giovanile, nella libertà di esprimere pareri e indicazioni all’Arcivescovo sul tema in oggetto e sulla prossima lettera pastorale, in un clima di ascolto e ricerca, ha mostrato in atto la possibilità di un’esperienza ecclesiale in stile sinodale.