Redazione
In un volume, che uscirà nelle librerie dal 19 dicembre, il cardinale Dionigi Tettamanzi raccoglie preziosi contributi per riconsegnare il patrimonio del Concilio alle comunità cristiane, soprattutto ai giovani, per riscoprirne la ricchezza e svilupparne quelle potenzialità rimaste ancora sopite.
Riconsegnare il patrimonio del Concilio alle comunità cristiane, soprattutto ai giovani, per riscoprirne la ricchezza e svilupparne quelle potenzialità rimaste ancora sopite: ecco lo scopo che si è prefisso il cardinale Dionigi Tettamanzi annnciando la pubblicazione del volume Vaticano II, un concilio “giovane”, nelle librerie dopo la metà di dicembre)
Il volume è strutturato in due parti più due appendici, con un’introduzione del moderator curiae, mons Mario Spezzibottiani.
Quarant’anni fa, giovane prete, il Cardinale aveva respirato l’aria frizzante che con il Concilio attraversava la vita della Chiesa. Lo testimonia, nella seconda parte del volume, un suo contributo che introduce il lettore a una prima e fresca comprensione della Gaudium et spes, che ha aperto entusiasmanti prospettive profetiche per la vita della Chiesa nel mondo.
La medesima carica profetica viene illustrata nel testo che riproduce la relazione del cardinale Tettamanzi al convegno sui quarant’anni della Gaudium et spes, promosso il 29 ottobre scorso dalla Fondazione Lazzati e dall’Ac ambrosiana.
Perché questa “riconsegna” possa concretamente realizzarsi, il volume chiude con due appendici, nella prima il testo della Gaudium et spes e i Messaggi all’umanità; nella seconda la parola viene lasciata a due testimoni: Paolo VI e il cardinale Giovanni Colombo.
La prima parte riporterà, invece, il Discorso alla città che tradizionalmente l’Arcivescovo tiene la Vigilia di Sant’Ambrogio; l’Omelia del Pontificale della solennità del Patrono e la Lettera alla diocesi che il Cardinale firmerà il giorno dell’Immacolata, nel quarantesimo anniversario della chiusura del Vaticano II.