Maria Grazia Zambon, “fidei donum” ambrosiana in Anatolia, aggiorna sulla situazione esistente ad Antochia e Iskenderun e su come si sta operando per far fronte all’emergenza
di Maria Grazia
ZAMBON
Fidei donum in Turchia
Finalmente, dopo due giorni di milioni di tentativi andati a vuoto, sono riuscita a sentire brevemente al telefono padre Francis, il francescano indiano attualmente parroco ad Antiochia. Anche se la situazione è ancora molto pesante e drammatica, non vi dico la gioia di sentire la sua voce brillante e quella del gruppetto di cristiani sfollati radunati stretti attorno a lui, ricevendo anche notizie incoraggianti di tutti gli altri!
Per quanto riguarda İskenderun, ha scritto poco fa padre Antuan, gesuita turco, attualmente unico sacerdote cattolico presente in città. Ecco cosa scrive:
«Carissimi amici, eccomi qui ad aggiornarvi un po’. Dopo aver celebrato la Messa con le suore e con chi si è rifugiato qui da noi, mi son messo subito a cercare degli aiuti, anche perché ci mancava l’acqua potabile e del gas per cucinare quel poco di pasta e ingredienti per fare un po’ di zuppa da distribuire.
Ho individuato un posto dove il cellulare prende abbastanza bene. Cammino per 10 minuti e appena ci arrivo arrivano anche i vostri messaggini! Devo ammettere: è bello essere connesso a una “rete” di amici quando si affrontano delle situazioni che ti superano! La rete che diventa il Corpo!
Ho subito cercato di contattare il Sottoprefetto della città, signor Murat Sefa Demiryürek, con cui eravamo compagni di classe all’università, per chiedere dell’acqua potabile e dei viveri. Dopo qualche ora, assieme a Luca Bombelli, eravamo già da lui a ritirare il necessario. Lui stesso, con molta umiltà, faceva la distribuzione degli aiuti, che arrivano da tutta la Turchia, a chi ne ha bisogno senza nessuna discriminazione. Al nostro rientro all’episcopio vedere i sorrisi della gente è indicibile.
Le nostre comunità cristiane del Vicariato, soprattutto quelli di Mersin, i miei amici Mete, Shant, Barkın, Batuhan e innumerevoli altri si fanno in quattro per aiutarci inviando anche del denaro; delle poche gocce abbiamo avuto un mare. Con Caritas Anatolia useremo tutto per chi ne ha bisogno, anche noi, senza fare nessuna discriminazione.
Beh, poi i nostri bagni erano pieni di… ed erano inutilizzabili. Sapete cosa hanno fatto le nostre brave suore? Sono andate a raccogliere l’acqua del mare, arrivata sulle strade a causa dell’effetto tsunami, per pulire i bagni e renderli nuovamente accessibili. Sono delle suore contemplative!!! Poi c’è sempre Agi, la focolarina, che lavora come una formica, per tutti ha una parola di consolazione.
Sappiamo bene che anche il nostro vescovo Paolo, assieme all’Amo- Amici del Medioriente, sta lavorando in Italia per incanalare meglio la vostra carità espressa in mille modi. È bello!
Ma mentre noi ci impegniamo in tutto questo c’è ancora tanta gente, ma tanta, sotto le macerie! In alcuni posti hanno appena appena iniziato a scavare! Ci arriva la notizia che anche il pastore protestante Hakan e sua moglie sono lì a contemplare il volto di Dio, mentre i soccorritori raggiungono i loro corpi.
L’incendio nel porto è devastante e non riescono a spegnerlo! Le luci di elettricità stanno ritornando al quartiere, ma noi siamo ancora al buio, forse perché la Cattedrale che non c’è più, crollando, ha sepolto tutto l’impianto elettrico. Nel nostro cortile preghiamo il Rosario bisbigliando, si può anche senza elettricità… e nel mentre Jülide, la nostra eroica cuoca, e Selma G. mi portano una bella notizia: stanno per arrivare due macchine da Istanbul con degli aiuti! Sono dei giovani che potano gli aiuti inviati da monsignor Palinuro, il Vicario apostolico d’Istanbul.
È così che Dio si fa presente in mezzo a noi… bisogna cercarlo e trovarlo in tutte le cose! Non siamo da soli, e il domani sarà meglio dell’oggi.
Buona serata. Un abbraccio forte a ciascuno di voi e benedizioni».
İncredibile la tenacia, la fede, la speranza e la carità di questi due nostri sacerdoti e dei loro collaboratori, che si prodigano come meglio possono, diventando fari luminosi in questa lunga notte tenebrosa.
Continuiamo a pregare perché continuino a essere Luce fattiva per tutti. Cosi che domani… Sarà meglio di oggi!
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