L’apertura della Porta santa del Santuario, l’8 dicembre con monsignor De Scalzi, avvia un ricco calendario di eventi

di Filippo Magni

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Monsignor Donghi durante la conferenza stampa di presentazione

Il 2022 a Treviglio (provincia di Bergamo, ma diocesi di Milano) sarà «un anno da ricordare». Con questo slogan, lunedì 29 novembre, il comitato Treviglio22 ha presentato le idee e gli appuntamenti pensati per celebrare i 500 anni dal Miracolo della Madonna delle Lacrime. Sul palco del teatro cittadino “Dei filodrammatici” si sono alternati i quattro membri del comitato: monsignor Norberto Donghi, parroco della Comunità pastorale Madonna delle Lacrime; Juri Imeri, sindaco di Treviglio; Giovanni Grazioli, presidente della Cassa Rurale Bcc Treviglio; Luca Secchi, imprenditore, presidente della Sezione Comunicazione di Assolombarda.

Le particolarità del Miracolo

«La Madonna, nel 1522, non pianse con una lacrimuccia sola, ma per ore, affinché tutti potessero vedere  – ha detto Donghi -. È una delle particolarità del Miracolo trevigliese: a differenza di altri casi, nei quali le apparizioni di Maria furono riservate a poche persone, in città la Madonna pianse davanti a una città. La radice della festa del 500enario è spirituale, religiosa, ma sarà una festa per tutta la città». Fino al 28 febbraio, ha aggiunto, «sottolineeremo molto la dimensione spirituale e pastorale del 500enario, con maggiore preghiera, adorazione, eucaristia, confessione. Dopo il 28 febbraio, sarà il turno anche degli appuntamenti culturali, cittadini, anche commerciali».

Gli appuntamenti dell’anno

Il Comune, gli ha fatto eco Imeri, «ha già avviato nel 2017 un percorso con l’Ateneo di scienze, lettere e arti di Bergamo, allo scopo di realizzare uno studio sull’impatto del miracolo nel 1522. Abbiamo dunque definito una serie di appuntamenti che dovranno essere integrati nel ricco palinsesto che si sta costruendo». Inoltre, ha aggiunto, a tutti i giubilei pensati dalla Comunità pastorale lungo tutto l’anno «ci piacerebbe affiancare convegni, approfondimenti, congressi sui temi civili». Il senso dell’esistenza del Comitato risiede anche in un desiderio di maggiore efficienza: «Altre volte in passato – ha rilevato il sindaco – c’è stata dispersione di energie e risorse, in questo caso vorremmo canalizzare tutto in un unico coordinamento. Il 500enario può essere anche occasione per il rilancio dell’economia, che per fortuna sta tenendo e tiene, ma ha bisogno di questa iniezione».

Spiritualità e coesione

L’anima economica del gruppo è rappresentata dalla Cassa Rurale. Il presidente Giovanni Grazioli ha parlato di «un anno in cui ci sarà grande attenzione alla spiritualità, ne abbiamo bisogno tutti, e anche grande attenzione alla promozione della città. È un’opportunità storica e la Cassa rurale Treviglio si è messa a disposizione», ha poi aggiunto, anticipando che il gruppo sta «organizzando un palinsesto che ben si inserirà nel programma delle iniziative». L’auspicio, ha concluso, «è che ci sia veramente un senso di coesione e partecipazione che si allarghi a tutti. Perché il nostro territorio venga ancor più percepito, spero, a livello nazionale».

Il logo e le iniziative

Perché il 2022 sia «un anno da ricordare» serve la mobilitazione di tutta la città di Treviglio. L’ha spiegato bene Luca Secchi presentando il comitato Treviglio22, perché il Miracolo «appartiene a tutti». L’anniversario, ha aggiunto, «offre la preziosa opportunità di creare un palinsesto di attività di grande visibilità mediatica sul territorio. Le iniziative celebrative potranno infatti essere di vario genere e potranno essere promosse da più realtà: istituzioni, aziende, associazioni, privati. Il Miracolo rappresenta anche un’occasione importante per lanciare nuove progettualità, iniziative concrete che abbiano una ricaduta sul futuro della nostra comunità». Per una festa lunga un anno e che «lasci il segno».
Per l’occasione è stato creato un logo e «ogni realtà commerciale – ha annunciato Secchi – potrà presentare il suo progetto di utilizzo del logo del cinquecentesimo per sfruttarlo in un’ottica promozionale». Il comitato vaglierà l’adeguato livello delle proposte e concederà il logo, inserendo poi l’iniziativa in modo coordinato all’interno all’interno di un unico palinsesto celebrativo condiviso. Può essere concesso per eventi e appuntamenti, ma anche per iniziative commerciali. Il Comitato ha inoltre intenzione «di attivare una serie di tavoli di lavoro aperti a una pluralità di soggetti che condividono i medesimi obiettivi di fondo».
Gli organizzatori di eventi e manifestazioni potranno usufruire delle linee guida grafiche del cinquecentesimo per la creazione dei propri materiali di comunicazione quali locandina evento, cartolina, roll up, bandiere, vetrofanie, banner, post social, stand, video. Oltre a entrare nel sito ufficiale del 500enario e sui canali social.
«La celebrazione dei 500 anni del Miracolo – ha infine spiegato Secchi – ha l’ambizione di lasciare un lascito alla comunità, vuole perseguire la realizzazione di alcune progettualità che avranno una ricaduta sulla città». Tre gli ambiti. Il primo, quello culturale, con la realizzazione del Museo della Basilica, un’area espositiva dove poter dare ancor più risalto al Polittico di San Martino. Secondo, la carità, con la realizzazione del Polo della Solidarietà. Terzo, la socialità, per migliorare le dotazioni sportive degli oratori e renderli più attrattivi per i giovani.

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