Presso «La Montanina» a Pian dei Resinelli ragazzi e ragazze vivranno giornate di condivisione, divertimento e preghiera con don Alberto Colombo e diversi animatori. È il 25° anno di questa esperienza
È questo il 25° anno in cui le «Tre giorni chierichetti» si svolgeranno presso la casa La Montanina a Pian dei Resinelli. Anche quest’anno la struttura ospiterà i vivaci e coloratissimi turni di formazione, gioco e preghiera per i chierichetti (5 turni) e per le chierichette (3 turni).
Colpisce la bellezza del panorama: la Grignetta vista dalla Montanina è molto simile al Duomo di Milano con un bosco di guglie che si elevano verso il cielo. Colpisce molto anche il silenzio, al quale oggi siamo poco abituati, che offre le condizioni ideali perché il cuore dei ragazzi si apra al colloquio personale con il Signore. Si aiutano così i ragazzi a vivere il silenzio che precede la celebrazione della Messa serale aiutandoli a leggere il Vangelo con il metodo della biro a quattro colori.
Qual è il senso della «Tre giorni chierichetti?». «Non solo fornire ai ragazzi e alle ragazze che già fanno i chierichetti o che desiderano diventarlo, dentro una cornice di grande gioco e divertimento, una formazione di base – spiega don Alberto Colombo, direttore Centro diocesano vocazioni e responsabile del Movimento chierichetti -, ma aiutarli a percepire quanto è importante scegliere di diventare amici del Signore Gesù. È per questo che è fondamentale ascoltare la testimonianza personale di chi ci verrà a trovare (consacrate, preti novelli e seminaristi) trasmettendo alle nuove generazioni la gioia e la bellezza di credere, pur con le fatiche, nel Signore Gesù».
Il tema della «Tre giorni chierichetti» è preso dal numero di «Fiaccolina» dei mesi di giugno-luglio: «Violenza? No grazie!». «Conosceremo la storia del beato padre Pino Puglisi – dice don Colombo – che ha dato la vita per salvare i ragazzi del quartiere Brancaccio di Palermo dal degrado e dalla violenza che toglie ogni dignità agli uomini e leggeremo il fumetto della Banda dei 5 in cui si racconta dei piccoli atti di prepotenza (a volte vero e proprio bullismo) che possono capitare anche dentro gli ambiti normali come la scuola e l’oratorio».
«Mi piace molto andare alla “Tre giorni chierichetti” perché ci sono giochi molto divertenti e si vive la religione in modo allegro – dice Gabriele, chierichetto -. Don Alberto e gli animatori organizzano tutti i giochi, però ci sono (giustamente) i momenti di serietà tipo la Messa che se è bello si fa anche all’esterno con il fantastico panorama serale e le alte guglie della Grignetta».
Ogni turno è composto da circa ottanta chierichetti e da una decina di animatori. Sono adolescenti che partecipavano alla Tre giorni e che ora vanno come animatori. Tra loro ci sono anche adolescenti che hanno frequentato quest’anno il Corso cerimonieri.
«La “Tre giorni chierichetti” – dice l’animatrice Matilde – è un’esperienza fantastica, sia per i ragazzi che per gli animatori: aiuta a conoscere meglio Dio e fa divertire tutti quanti. Sono tre giorni in cui gli animatori organizzano varie attività, dal gioco serale ai laboratori, e i ragazzi partecipano mettendoci cuore e allegria. La consiglio vivamente a tutti quelli che non hanno ancora provato un’esperienza simile perché rimane nel cuore per sempre e non si scorda mai».
L’incontro di preparazione per gli animatori si terrà domenica 31 maggio dalle 15 alle 18 presso il Seminario di Venegono (via Pio XI 32).
Alla Montanina insieme a don Alberto ci sarà un educatore che seguirà tutti i turni estivi della Tre giorni: Lorenzo Martinati, che a sua volta era stato animatore. Verranno a celebrare una delle loro prime Messe undici preti novelli che saranno ordinati presbiteri il 13 giugno prossimo. Racconteranno la storia della loro vocazione e sarà possibile per i chierichetti e le chierichette essere tra i primi ragazzi che i novelli sacerdoti confesseranno nella celebrazione del sacramento della Riconciliazione: una grazia davvero grande!
Saranno presenti anche alcune consacrate e seminaristi del nostro seminario Arcivescovile di Milano, tutti loro porteranno la testimonianza della propria vocazione.