Il 18 gennaio e l’1 febbraio due appuntamenti promossi da Il Filo e dalle parrocchie di San Luca e di Santa Maria Bianca per presentare, decifrare e approfondire i linguaggi diffusi attraverso la musica e la Rete

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I linguaggi giovanili sono sempre serviti ai giovani per difendersi e distinguersi dal mondo degli adulti. Per definizione, quindi, questi linguaggi vogliono essere incomprensibili per chi giovane non è. Negli ultimi anni (o meglio mesi, data la velocità con cui si diffondono e si estinguono) due linguaggi nuovi sono nati rispettivamente dalla musica e da Internet: il «trap» e i canali di Tik Tok e Instagram.

Accanto a questi linguaggi, la forza della musica e la penetrazione consentita da Internet hanno visto nascere comportamenti, personaggi, eventi che hanno reso ancora più forte la separazione e la contraddizione con il mondo degli adulti.

Le parrocchie milanesi di San Luca e di Santa Maria Bianca, in collaborazione con “il Filo”, propongono due incontri (vedi qui la locandina) per offrire “chiavi di lettura” di questi due linguaggi: innanzitutto ai genitori, in difficoltà a capire i loro figli, ma anche ai giovani, che forse non hanno una consapevolezza piena di quello che loro stessi ascoltano o degli strumenti che usano.

Mercoledì 18 gennaio, presso il salone della parrocchia di San Luca (via Ampere 75, Milano), don Claudio Burgio (cappellano del carcere minorile Beccaria) e Michele Monina (critico musicale esperto di musica leggera) affronteranno l’intreccio di musica, rabbia e protesta rappresentato dal fenomeno del «trap».

Mercoledì 1 febbraio, nel salone della parrocchia di Santa Maria Bianca, don Marco Ferrari (prete di oratorio ed esperto di social) e Rosa Giuffrè (consulente per la comunicazione digitale) illustreranno le caratteristiche dei nuovi linguaggi digitali di Tik Tok e Instagram, così affascinanti e coinvolgenti per i giovani.

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