La pastorale scolastica è uno degli ambiti in cui portare avanti un cammino unitario nel Decanato, dove il cardinale Scola apre la Visita pastorale incontrando i fedeli al Cinema Teatro Nuovo. Parla il decano don Maurizio Villa

di Cristina CONTI

Don Maurizio Villa

Mercoledì 8 febbraio il cardinale Angelo Scola aprirà la Visita pastorale al Decanato di Tradate (Varese). Alle 21 l’Arcivescovo incontrerà i fedeli presso il Cinema Teatro Nuovo (piazza Unità d’Italia 1, Abbiate Guazzone). «Per preparare questo momento i Consigli pastorali delle singole parrocchie si sono ritrovati insieme e hanno steso un documento di lavoro collegiale per fare il punto sul proprio cammino di fede – spiega il decano don Maurizio Villa, responsabile della Comunità pastorale Beato Alfredo Ildefonso Schuster di Venegono Inferiore -. Abbiamo poi pregato, soprattutto nell’Eucaristia, anche feriale».

Come siete organizzati?
Il Decanato è composto da tredici parrocchie, cinque delle quali riunite in due Comunità pastorali, mentre altre tre formano un’unità pastorale. Per questo motivo ci poniamo il problema della collaborazione tra parrocchie e sacerdoti. Vorremmo portare avanti un cammino più unitario.

La crisi economica si è sentita molto da voi?
Si è sentita. Il nostro è un territorio molto laborioso, fatto soprattutto di piccole aziende, anche familiari. C’è un certo benessere, ma le difficoltà economiche si sono sentite. Abbiamo sperimentato in particolar modo il divario tra chi gode di un buon tenore di vita e chi è in povertà. Anche da noi è stata attivata la collaborazione con il Fondo Famiglia Lavoro della Diocesi ed è stata molto efficace. È poi emerso come l’azione della Caritas, insieme a quella di altre organizzazioni di volontariato (come per esempio la San Vincenzo e il Movimento per la vita), sia stata davvero capillare su tutto il territorio, ben organizzata e motivata.

L’immigrazione è molto presente?
Gli immigrati sono presenti, il loro numero rimane comunque nella media nazionale. Da noi ci sono inoltre due presenze significative di profughi: una all’Istituto Barbara Melzi di Tradate, seguita dalla Croce Rossa e costituita in prevalenza da giovani uomini: l’altra al Castello dei Comboniani, che fa capo alla Cooperativa Intrecci della Caritas. Queste presenze hanno attirato l’interesse della comunità cristiana e del volontariato e sono comunque da gestire con delicatezza, soprattutto per quanto riguarda Tradate, dove in passato non è mancata qualche tensione.

Con quale spirito attendete la Visita pastorale?
Vorremmo in particolare che l’Arcivescovo ci aiuti a imparare a collaborare tra parrocchie: come già dicevo prima, in questo momento per noi abituarci a lavorare insieme tra sacerdoti e tra parrocchie è uno degli obiettivi più importanti. Abbiamo segnalato poi all’attenzione del Cardinale anche la necessità di organizzare in modo efficace la pastorale scolastica: dall’analisi dei Consigli pastorali parrocchiali, infatti, è emerso che nel nostro Decanato ci sono due plessi scolastici di scuola superiore con circa 4 mila studenti. Diventa dunque importante creare una collaborazione anche su questo versante.

La Visita pastorale ha già visto la presenza del Vicario episcopale di Zona monsignor Franco Agnesi il 2 febbraio e Castiglione Olona e Gornate Superiore e il 3 febbraio a Mozzate, Carbonate e Locate Varesino. Nei prossimi giorni ecco le tappe del Vicario: lunedì 6 febbraio, Lonate Ceppino; venerdì 10 febbraio, Vedano Olona; lunedì 13 febbraio, Tradate (tre parrocchie); martedì 14 febbraio, Venegono Inferiore e Venegono Superiore.

 

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