Alle Colonne di San Lorenzo un angolo per pregare o meditare su «Il silenzio che unisce quando le parole dividono: abbattere i muri dell’indifferenza», proposto a credenti, non credenti e credenti in altre fedi secondo lo “Spirito di Assisi”
Sono 47 gli Stati coinvolti in conflitti nel mondo, 4733 i profughi annegati nel Mar Mediterraneo nel 2016, 748 milioni le persone che nel mondo non hanno accesso a cibo e acqua e 2,5 miliardi le persone nel mondo prive di servizi igienico-sanitari a causa di guerre e catastrofi naturali. Ancora: 40 anni è l’aspettativa di vita di un terzo della popolazione dei Paesi più poveri a causa dell’assenza di servizi fondamentali (acqua potabile nelle case o assistenza medica su tutti); tre individui su quattro nel Terzo Mondo non superano i 50 anni di vita; a fronte di una donna su 14 mila che rischia di perdere la vita per le complicanze del parto in Svezia, in Chad (Africa centrale) il pericolo riguarda una donna su 15; 122 milioni giovani tra i 5 e i 15 anni sono analfabeti. E infine, il 40% delle terre emerse del nostro pianeta è minacciato dalla desertificazione, un fenomeno che ogni anno trasforma in deserto 12 milioni di ettari di terra fertile.
Non è possibile restare indifferenti davanti a questi dati. Con questo spirito, domenica 17 (dalle 16 alle 21) e lunedì 18 settembre (dalle 9 alle 21) torna a Milano, alle Colonne di San Lorenzo (corso di Porta Ticinese), l’appuntamento con la Tenda del Silenzio, iniziativa organizzata dai Frati e dalla Comunità ecclesiale di Sant’Angelo insieme al Forum delle Religioni di Milano e a varie istituzioni cittadine, con il patrocinio del Comune di Milano. Viene proposto a credenti, non credenti e credenti in altre fedi, secondo quello “Spirito di Assisi” che soffia dalla città di San Francesco: dove nel 1986 si tenne lo storico incontro inter-religioso voluto da papa Giovanni Paolo II.
Tema dell’edizione 2017 è «Il silenzio che unisce quando le parole dividono: abbattere i muri dell’indifferenza». Quando le parole possono diventare strumento di divisione e di conflitto, il silenzio può aiutare invece a entrare in una dimensione differente di comune incontro. Per questo – paradossalmente – il silenzio può diventare un linguaggio universale, un’esperienza di umanità nuova che comunica. Ma come le parole, anche il silenzio può divenire un’arma, può dividere, può discriminare, può generare la costruzione di muri fisici e relazionali. Il silenzio e le parole non dividono a priori, ma a seconda di come vengono utilizzate possono generare violenza, dolore e soprattutto esprimere indifferenza.
Come ogni anno, i promotori intendono mettere al centro di Milano una grande tenda bianca, spoglia, provvisoria, povera, dove chiunque possa fermarsi in silenzio a meditare, a pensare, a pregare, se lo desidera, per ridurre la distanza con chi viene descritto come diverso per fede politica o religiosa o perché straniero. E poi impegnarsi nella realizzazione di un mondo più vivibile, di una società rinnovata e solidale.
Info: facebook.com/latendadelsilenzio; tendadelsilenzio@gmail.com