Un percorso ideato da Giancarlo Airaghi, diacono permanente di Gaggiano: su YouTube il 1° maggio il video di lancio, seguito poi ogni lunedì da altri contributi, tra parole, immagini e musica

di Luisa BOVE

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La tradizione cristiana da sempre dedica il mese di maggio a Maria, la madre di Gesù. Sono molte le iniziative di preghiera e riflessione che parrocchie, gruppi e comunità propongono ai fedeli. A Gaggiano, grazie al diacono permanente Giancarlo Airaghi, il 1° maggio sarà lanciato su Youtube Terra accogliente, «un percorso in parole e musica per guardare a Gesù con gli occhi di Maria», dice l’ideatore. Ogni lunedì l’autore terrà un evento mariano che di volta in volta sarà lanciato attraverso il canale social.

Lo spunto nasce da più lontano. Nel 2013 infatti Airaghi ha realizzato un cd, edito da Paoline, che comprende sette brani e un libretto con la prefazione di monsignor Pierangelo Sequeri, musicista e teologo. Attraverso l’album Terra accogliente, spiega il diacono, «volevo fare un affondo sulla figura di Maria di Nazareth, cercando di scavare anche nelle sue radici di donna ebrea del suo tempo e molto concreta; i sette brani musicali ripercorrono i momenti fondamentali della sua vita».

Quando è iniziato il lockdown, Airaghi – d’accordo con il suo parroco – proponeva ogni settimana il commento al Vangelo, un’iniziativa che continua ancora oggi con il titolo “Il buon contagio della Parola”. «Poi sono nate altre proposte a Natale e Pasqua – dice il diacono – e ora, in occasione del mese di maggio, mi è venuto in mente di rispolverare il Cd per confezionare un percorso sulla figura di Maria attraverso brevi riflessioni video sui misteri del Rosario».

Dopo il lancio di sabato 1° maggio (un video di presentazione del percorso), ne seguiranno cinque con un mix di parole, immagini e musica. «In realtà i misteri del Rosario sono quattro – gioia, luce, dolore, gloria -, quindi realizzerò un video in più, tra il primo e il secondo, che sarà una specie di intermezzo in cui affronto il tema della “vita nascosta” a Nazareth e di cui non si parla mai».

Con questa iniziativa Airaghi si propone di «uscire da un devozionismo disincarnato che spesso accompagna la figura di Maria, che era una persona in carne e ossa come noi».

 

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