Il Vescovo ausiliare emerito scomparso nel ricordo di monsignor De Scalzi, a lui legato fin dagli anni del Seminario, e di don Monti, che ha condiviso il periodo di Villa Cagnola. Dal 21 dicembre camera ardente a Tradate, i funerali il 23 dicembre alle 10 in Duomo, presieduti dall'Arcivescovo (diretta tv e web)
di Ylenia
Spinelli
«Un amico grandissimo, con cui ho condiviso gli anni di Seminario e il ministero, perché eravamo quasi coetanei». Così monsignor Erminio De Scalzi ricorda monsignor Luigi Stucchi, scomparso stanotte a 81 anni (leggi qui), con il rimpianto di non averlo potuto vedere e salutare personalmente in questi ultimi giorni, segnati dalla sofferenza e dall’aggravarsi della malattia. «Era un Vescovo buono, davvero buono – tiene a precisare – oltre che amabile, affidabile e molto intelligente».
«Sapeva come prendere le persone»
Monsignor De Scalzi ricorda che al Consiglio episcopale milanese si sedevano sempre vicini e, siccome monsignor Stucchi era un tipo molto analitico e si dilungava nelle questioni, lui gli diceva: «Luigi, concludi!».
Un solo anno di differenza separava i due amici – 81 anni l’uno, 82 l’altro -, dai caratteri molto diversi, tanto che «qualche volta ci pizzicavamo un po’» sorride De Scalzi, che poi aggiunge: «Ma lui era buono, non era capace di offendere nessuno, anzi, sapeva sempre come prendere le persone».
L’ultima volta che si sono sentiti al telefono risale a circa un mese fa: «Era in ospedale e si è scusato perché aveva difficoltà a parlare – spiega De Scalzi -. Lo ricorderò sempre per la sua umanità e insieme spiritualità».
«Paterno e discreto»
Due tratti che sottolinea anche don Eros Monti, direttore di Villa Cagnola a Gazzada Schianno, in provincia di Varese, dove monsignor Stucchi risiedeva dal 2012: «Siamo arrivati insieme – racconta don Monti -. Lui però dal 2004 era presidente dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi Beato Paolo VI e, ricoprendo questo ruolo, ha accompagnato paternamente tanti cammini, percorsi spirituali e formativi, nonché tanti convegni».
Arte, fede e cultura sono le tre passioni che hanno caratterizzato la vita di monsignor Stucchi, una vita spesa per gli altri, dedita all’ascolto delle persone, «sempre con quella paterna vicinanza e discrezione che lo contraddistinguevano», ricorda don Monti.
Il direttore di Villa Cagnola ricorda inoltre la serenità e il coraggio con cui monsignor Stucchi ha affrontato la malattia da questa estate in poi. «Ha avuto un ampio periodo di ripresa – racconta -, durante il quale ha celebrato l’Eucaristia sia qui da noi, sia fuori, e anche qualche funerale. È sempre stato attento e lucido, pur nella fragilità di questi ultimi giorni, e tutti noi speravamo che riuscisse a superare anche questa fase. Purtroppo non è stato così e allora lo affidiamo al Padre Celeste con le parole del suo motto, che è anche l’antifona della Messa di oggi: Alla tua luce Signore vediamo la luce».
I funerali
I funerali di monsignor Stucchi verranno celebrati nel Duomo di Milano venerdì 23 dicembre, alle 10, e saranno presieduti dall’Arcivescovo (diretta su Telenova, www.chiesadimilano.it e youtube.com/chiesadimilano). Alle 15 si svolgerà una seconda celebrazione a Tradate, nel cui cimitero la salma verrà tumulata. Sempre a Tradate, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, dal pomeriggio di mercoledì 21 dicembre sarà aperta la camera ardente.