Scrive l’Arcivescovo nella Proposta pastorale: «L’auspicato incremento delle offerte deducibili per il sostentamento del clero consentirà di disporre di risorse maggiori per le necessità dell’aiuto ai poveri»

di Massimo PAVANELLO
Responsabile diocesano per la promozione del sostegno economico della Chiesa cattolica

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Domenica 24 novembre si celebra la XXXI Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti. È un’occasione annuale per riflettere sulla modalità di aiuto ai preti, ma soprattutto sulla relazione tra la loro opera e la comunità, non solo religiosa.

Lo “stipendio” dei sacerdoti, oltre che da piccoli affluenti, arriva da due grandi corsi: l’8×1000 e le offerte liberali dei fedeli. Sono proprio queste ultime che andrebbero incrementate per mettere in equilibrio i cespiti; e sono queste il tema della giornata in oggetto.

La diocesi di Milano, nel 2018, ha avuto 13.384 offerenti (-7,3% rispetto al 2017) e ha raccolto 1.601.267,59 euro (-4,8% sull’anno precedente). Tale somma copre solo il 2% del fabbisogno.

Non appare quindi peregrina l’ammonizione di monsignor Mario Delpini nella sua Proposta pastorale La situazione è occasione: «Invito pertanto a far rifiorire la vostra premura nei riguardi dei preti (…) a contribuire con generosità alle collette proposte (…). L’auspicato incremento delle offerte deducibili per il sostentamento del clero (…) consentirà di disporre di risorse maggiori per le necessità dell’aiuto ai poveri nel nostro Paese e nei progetti di solidarietà con Chiese di altri Paesi».

I preti ambrosiani sono circa 1760. Quelli sopra i 70 anni formano il 46% del totale (gli ultra novantenni sono 70 unità). I preti fidei donum (milanesi che operano nel Terzo mondo) sono 28, anche loro sostenuti alla stessa maniera dei confratelli in patria. Dal prossimo anno riceveranno tutti, mensilmente, 20 euro in più. L’aggiornamento dello stipendio era fermo dal 2008 – data d’inizio della crisi economica – per solidarietà con le famiglie in difficoltà. La remunerazione sacerdotale base (prete novello) sarà quindi di 1.008,80 euro per dodici mensilità. Un sacerdote con venticinque anni di ministero riceverà 1.261 euro. A un parroco con trentacinque anni di anzianità, e che sia anche insegnante di religione, spetteranno invece 1.538,42 euro. Attenzione! Tutte le cifre segnalate sono lorde.

Talvolta, a mo’ di ritornello, qualcuno invoca un generico principio di laicità per azzerare ogni possibile contatto tra Stato e Chiesa. Dimenticando che – almeno in Europa – nel Trattato di Lisbona (la Costituzione dell’UE) all’art.17 si legge: «L’Unione rispetta e non pregiudica lo status di cui le chiese e le associazioni o comunità religiose godono negli Stati membri in virtù del diritto nazionale».

E infatti, per comodità di esposizione, possiamo così raggruppare le vigenti modalità di sostegno nell’Ue:
a) Stati che collaborano con le Chiese e comunità religiose per la raccolta di fondi ai fini del culto: Germania, Austria, alcuni Cantoni della Svizzera;
b) Stati che assicurano dal bilancio nazionale fondi per alcuni raggruppamenti religiosi: i Paesi scandinavi per i luterani; vari Stati a maggioranza ortodossa per i pope; la Francia, ma esclusivamente per l’Alsazia e la Lorena;
c) Stati che permettono al cittadino di devolvere parte delle tasse alle comunità religiose di sua scelta: Italia (8 per mille), Spagna e Portogallo (5 per mille), Ungheria (10 per mille);
d) molti Stati non collaborano per finanziamenti alle Chiese, ma concedono certe esenzioni fiscali o provvedono alla manutenzione di chiese e opere religiose, specialmente se di interesse artistico-storico o di grande utilità sociale.

Una buona panoramica del sistema economico ecclesiastico è offerta dal giornalista Mimmo Muolo nel suo ultimo libro: I soldi della Chiesa. Ricchezze favolose e povertà evangelica, ed. Paoline. L’autore, tra l’altro, mette in fila tutte le obiezioni – confutandole – che da più parti, e con fondatezza non sempre solida, vengono avanzate.

Le parrocchie – non solo in occasione della presente giornata, ma pure lungo tutto l’anno – sono invitate ad approfondire l’argomento attraverso un incontro formativo. L’ufficio deputato della curia è a disposizione per un confronto. Il Servizio nazionale presso la Cei garantisce pure, per le comunità interessate all’aggiornamento, una piccola cifra di rimborso spese.

Maggiori informazioni e ricerca di dati sulle offerte, raggruppati per Comuni, si trovano su www.chiesadimilano.it/sostegnochiesa

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