Il documento sintetizza quanto emerso dalla “fase di ascolto” avviata nelle comunità ecclesiali italiane, che ha coinvolto più di 500 mila persone in 50 mila gruppi e una rete di 400 referenti diocesani

Foto Sir / Calvarese
Foto Sir / Calvarese

È stato presentato a Praga, in occasione dell’Assemblea sinodale europea, il contributo alla Tappa Continentale delle Chiese che sono in Italia. Il documento, frutto dell’incontro online dei referenti diocesani del Cammino sinodale, è disponibile su www.chiesacattolica.it e www.camminosinodale.chiesacattolica.it. Il testo sintetizza quanto emerso dalla “fase di ascolto” avviata nelle comunità ecclesiali italiane con il Cammino sinodale, che ha visto coinvolte più di 500 mila persone in 50 mila gruppi e una rete di 400 referenti diocesani.

Nel sottolineare l’importanza dell’esperienza, che ha permesso di riscoprire la comune responsabilità nella missione della Chiesa e di ascoltare i lontani, il testo evidenzia la «forte convergenza» con le questioni rilevate dal Documento per la Tappa Continentale: «Ci sono rigidità da superare», «si fa fatica a riconoscere i carismi per metterli in circolo», così come «a leggere insieme il tempo presente con le sue sfide, ad assumersi la responsabilità per il mondo»; occorre «riconoscere e accompagnare la religiosità popolare come patrimonio vivo delle nostre comunità, perché attraverso di essa risuoni nella vita di ogni giorno il Vangelo» e infine appare urgente «non limitarsi a parlare dei giovani ma dare spazio e parola ad essi in un ascolto reale che li faccia sentire pienamente parte della Chiesa».

L’ampio ascolto vissuto nel primo anno del processo sinodale ha sollecitato cioè la necessità di «ritrovare l’essenziale» per «andare verso una Chiesa più agile e più prossima, centrata sul Vangelo». A partire da questa consapevolezza, il contributo italiano segnala alcune priorità per il prosieguo del cammino: la corresponsabilità (in una prospettiva non funzionalistica), la ministerialità della Chiesa e nella Chiesa, il compito e l’identità del presbitero, il ruolo delle donne, la qualità delle relazioni nella vita della Chiesa, il primato della Parola e la centralità dell’Eucaristia, l’educazione alla fede e la formazione vocazionale permanente, il dialogo con le culture.

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