Venerdì 23 settembre, alla presenza dell’Arcivescovo, l’inaugurazione della struttura, la 15ma realizzata sul territorio della Diocesi: aiuterà persone e famiglie del Decanato brianzolo in situazioni di bisogno
di Luigi
Losa
Quasi esattamente un anno dopo la sua visita, che segnò l’avvio ufficiale delle attività della Casa della Carità promossa dalla Comunità pastorale cittadina intitolata a san Giovanni Paolo II, l’Arcivescovo monsignor Mario Delpini tornerà a Seregno venerdì 23 settembre dove, alle 19, inaugurerà l’Emporio della Solidarietà, realizzato in collaborazione con Caritas Ambrosiana.
L’Emporio di Seregno sarà il secondo della Brianza e il quindicesimo in diocesi e sarà aperto a persone/famiglie in situazioni di bisogno del Decanato di Seregno-Seveso (sei Comuni, 150 mila abitanti circa, 26 parrocchie) che vi affluiranno tramite le Caritas e i Centri di ascolto locali. Collocato in una palazzina della superficie di oltre 100 mq, l’Emporio, con ingresso autonomo, si aggiungerà ai servizi già attivi della Casa della Carità situata in via Alfieri nell’ex convitto Pozzi delle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, che hanno ceduto l’intero complesso in comodato gratuito due anni orsono.
Come funzionerà
«Inizialmente metterà a disposizione un’ottantina di generi alimentari e di prima necessità – spiega il coordinatore della Casa della Carità, Gabriele Moretto – e potrà essere di aiuto a una cinquantina di famiglie anche se la previsione è di arrivare a 200. Sarà aperto tre volte la settimana, in fasce orarie diverse (mattutina, pomeridiana e preserale) e sarà gestito da un gruppo di oltre trenta volontari adeguatamente formati».
La Casa della Carità sostiene attualmente con pacchi viveri e altri generi di prima necessità circa 130 famiglie di Seregno, a cui dalla scorsa primavera si sono aggiunti una sessantina di nuclei di profughi ucraini ora leggermente in diminuzione. La distribuzione settimanale a rotazione dei pacchi è sostenuta da un altro gruppo di volontari e continuerà. «L’obiettivo – riprende Moretto – è di accompagnare via via le famiglie alla spesa in autonomia con le tessere a punti, secondo il meccanismo già collaudato degli altri Empori della Solidarietà avviati da Caritas Ambrosiana sul territorio della diocesi».
Chi ha contribuito
La realizzazione dell’Emporio di Seregno è stata possibile grazie ai contributi dell’amministrazione comunale, della Fondazione Guido Venosta e della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, oltre a un generoso lascito di monsignor Pino Caimi, scomparso due anni orsono e molto legato alla comunità seregnese.
«Il sogno è diventato un segno», è un po’ lo slogan di monsignor Bruno Molinari, responsabile della Comunità pastorale e decano, che ha posto la realizzazione della Casa della Carità come obiettivo primario del suo decennale ministero pastorale a Seregno e che la segue costantemente affiancato da un gruppo di laici che ne condividono la complessa gestione. Casa della Carità può contare su oltre 120 volontari impegnati in una gamma di attività che spazia dalla mensa solidale all’accoglienza notturna di senza dimora nel periodo più freddo, dal ritiro e distribuzione di indumenti alla scuola di italiano per stranieri, dal già citato servizio di spesa solidale al punto lavoro in collaborazione con la Fondazione San Carlo, dal servizio docce e lavanderia al sostegno al Centro Aiuto alla Vita. Il tutto coordinato da una segreteria di accoglienza e dal centro di ascolto.
Avendo voluto presenziare all’apertura di tutti gli Empori della Solidarietà della Diocesi, l’Arcivescovo ha accolto l’invito di monsignor Molinari a tornare alla Casa della Carità, approfittando anche del successivo incontro nella vicina Meda, dove alle 21, nella chiesa di Santa Maria Nascente illustrerà ai Consigli pastorali della Zona V la Proposta pastorale Kyrie, Alleluia, Amen – Pregare per vivere nella Chiesa come discepoli di Gesù (leggi qui).