Il Messaggio dell’Arcivescovo per la Giornata diocesana del 18 settembre è ispirato alla «Christus vivit» e dedicato alla «rivelazione che la vita è una vocazione»
di monsignor Mario
Delpini
Arcivescovo di Milano
Lo stupore dell’annunciazione
Nella solitudine si affaccia una parola amica, un bussare discreto, la rivelazione della gioia. Nello smarrimento si accende una lampada che indica una via promettente. C’è un braccio forte che prende per mano e dà sicurezza per liberare dalla paralisi e rendere possibile riprendere il cammino.
L’angelo di Dio ha annunciato a Maria, ragazza di Nazaret (cfr Christus vivit, 43ss), la gioia dei tempi messianici, la vocazione alla pienezza della vita nel dare vita. In ogni storia di libertà l’angelo di Dio porta l’annuncio che ricolma di stupore e di gioia chi apre la porta e permette al Signore di entrare.
E io chi sono?
La parola che chiama ad essere amici di Gesù e a seguirlo è una nuova rivelazione della verità di ogni uomo e di ogni donna. Se Gesù mi chiama mi rivela che sono prezioso ai suoi occhi: non è vero che non interesso a nessuno, Gesù mi vuole tra i suoi amici. Se Gesù mi rivolge la parola mi rivela che ha stima di me: non è vero che non valgo niente. Se Gesù mi coinvolge nella sua missione mi rivela che non si scandalizza dei miei peccati e delle mie fragilità: non è vero che il mio passato mi tiene prigioniero e che le ferite ricevute mi condannano a vivere amareggiato e risentito. Imparo chi sono più dall’amicizia condivisa con Gesù e dalle sue confidenze che dal guardarmi allo specchio e dal calcolare i consensi che ricevo dagli altri.
Eccomi!
La libertà si rivela nella sua bellezza, nel suo fascino, nella sua dignità altissima: dare alla vita la qualità della vocazione a vivere la vita del Figlio di Dio. La parola che chiama abilita anche alla risposta, rende possibile dichiararsi pronti: eccomi! Non perfettamente preparati, ma fiduciosi; non presumendo di essere all’altezza, ma disponibili; non desiderosi di un ruolo, di un potere, di una posizione di prestigio, ma contenti a servire.
La storia di ogni ragazzo, adolescente, giovane che si affaccia ai percorsi vocazionali e al Seminario con il desiderio di diventare prete è un aiuto per tutti a intendere la vita come vocazione, ad avere stima di sé perché chiamati a servire. Anche le fatiche, i problemi, le ferite sono invocazioni della guarigione che rende possibile la speranza.
La Giornata per il Seminario
La Giornata per il Seminario è l’occasione che nessuna comunità deve perdere: l’emergenza educativa ha bisogno di molte attenzioni, ma solo la rivelazione che la vita è una vocazione può distogliere dalla solitudine ostinata, dalla sfiducia in sé e nel mondo, dal considerare se stessi uno scarto di cui non c’è bisogno sulla terra.
I seminaristi e tutti i consacrati e le consacrate, gli uomini e le donne sposati nel Signore, testimoniano alle nostre comunità una visione della vita che ne rivela il significato e il valore: pronti a servire perché chiamati ad essere figli di Dio.
Vedi anche:
Poster della Giornata
Preghiera per le vocazioni
Percorsi vocazionali