Nel tradizionale messaggio alle comunità musulmane presenti in Diocesi l’augurio dell’Arcivescovo, consapevole «della difficoltà di essere misericordiosi quando chi ci sta di fronte capisce solo il linguaggio della violenza e dell’intolleranza», ma certo che «la vera religione cerca la pace e la solidarietà»

del cardinale Angelo SCOLA
Arcivescovo di Milano

oasis nuova fase scola 2015

Milano, santo mese di Ramadan 2016

Cari fedeli Musulmani,

il vostro santo mese di Ramadan accade mentre la nostra comunità cattolica sta vivendo un anno speciale, il Giubileo della Misericordia. È questo per noi un tempo particolare di ascolto e di conversione al volere divino, che chiama tutti gli uomini a vivere i suoi doni di pace e di salvezza.

Il segno della Porta Santa da varcare – che tanti fedeli cristiani stanno vivendo anche qui a Milano – ci suggerisce sentimenti e pensieri di richiesta di perdono e di misericordia. Con spirituale timore facciamo questo cammino, quasi fossimo davanti a quella che oggi, a Gerusalemme, è detta porta Aurea; essa si presenta chiusa in entrambi gli archi gemelli, definiti appunto porta del pentimento e porta della misericordia. Qui un tempo pregavano i pii ebrei; qui, secondo l’Islam, verrà Gesù alla fine della storia per aprire la porta che schiude il cielo e che solo la divina misericordia può aprire.

Ci sentiamo perciò particolarmente in sintonia e a voi vicini, mentre vivete il santo mese di Ramadan, che rappresenta la via alla piena sottomissione attraverso preghiera, digiuno e reciproco aiuto. Le vie di chi guarda a Dio non possono che portare tutti noi insieme a sentire una profonda reciproca amicizia e stima. Dobbiamo ricordarlo in questo tempo che vede ampliarsi la sofferenza di tantissimi uomini e donne, fino a farli decidere di rischiare la vita pur di uscire da una condizione di miseria, arricchendo involontariamente persone che senza scrupolo alcuno lucrano su di loro. Dobbiamo ricordarlo per aiutare i tanti popoli in conflitto a costruire cammini di riconciliazione e di prosperità, mostrando a tutti gli uomini che la vera religione cerca la pace e la solidarietà, non il dominio e la violenza.

Ci sentiamo molto vicini a voi, che in questo santo mese state invocando con ancora più grande intensità la misericordia e la compassione, come recitano i primi due dei santi nomi di Dio. Di ritorno dal santo pellegrinaggio alla Mecca, si chiede con una preghiera l’apertura delle porte della misericordia divina. Destinatari della misericordia di Dio, dobbiamo noi tutti diventare misericordia per ogni uomo, pur consapevoli della difficoltà di essere misericordiosi quando chi ci sta di fronte capisce solo il linguaggio della violenza e dell’intolleranza.

Con questo pensiero augurale – che accompagna il messaggio preparato dalla Santa Sede romana – desidero anche quest’anno raggiungere tutte le vostre comunità, a nome di tutti i fedeli cattolici della Diocesi ambrosiana.

In un atteggiamento di preghiera e di stima, vi saluto.

 

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