Nel paese natale di papa Montini l’Arcivescovo di Milano è intervenuto al Colloquio internazionale promosso dall’Istituto Paolo VI e dedicato al carattere pastorale del Concilio. Ha parlato dell’idea di matrimonio nella “Humanae vitae”. Pubblichiamo il suo intervento
Questa mattina l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, è intervenuto al XIII Colloquio internazionale «Per una Chiesa “esperta in umanità”. Paolo VI interprete del Vaticano II», promosso dall’Istituto Paolo VI a Concesio, nella sede che si trova accanto alla casa natale di Giovanni Battista Montini. Tema dell’intervento dell’Arcivescovo, «La vocazione della famiglia (l’idea di matrimonio di Humanae vitae): quale antropologia soggiace all’enciclica di Paolo VI». La vocazione familiare e il ruolo di evangelizzazione dei cristiani sposati sono al centro del pensiero del cardinale Scola, che su questo tema è tornato anche recentemente nelle indicazioni per l’apertura del nuovo anno pastorale.
I Colloqui internazionali si tengono a cadenza triennale. Quello in corso si colloca in continuità con quello del 2013, nel 50° dell’elezione di Paolo VI e della celebrazione del Concilio, che offrì un contributo alla riflessione sul significato del Vaticano II e sui criteri della sua interpretazione, mettendo in luce in particolare lo stile pastorale di Paolo VI. Il XIII Colloquio rivolge l’attenzione al carattere pastorale del Concilio e allo sforzo compiuto di mettere la Chiesa in sintonia con la realtà umana e con la storia contemporanea.
In particolare la riflessione sull’identità e la relazione tra uomo e donna, sulla famiglia e la vita, sono di indubbia attualità, alla luce dei due Sinodi dei vescovi (2014 e 2015) che papa Francesco ha voluto dedicare a questi temi, e dell’enciclica Amoris laetitia nella quale il Pontefice ha raccolto i risultati dell’itinerario sinodale.