L’Arcivescovo ha incontrato il Papa dei copti, intervenuto alle giornate di riflessione e preghiera che hanno riunito al Centro pastorale vescovi e sacerdoti della sua Chiesa provenienti da tutta Europa

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Tawadros II e il card. Angelo Scola al Centro pastorale di Seveso nell'incontro con la Chiesa copta ortodossa all'inizio del mese di maggio

di Annamaria Braccini

Sono arrivati da tutta Europa per l’incontro di riflessione e preghiera plenario che si tiene ogni due anni. Sede prescelta, in questo 2017 già segnato dal sangue dei martiri cristiani, la Diocesi di Milano, presso il Centro pastorale di Seveso, dove si sono riuniti oltre 15 vescovi e 150 sacerdoti della Chiesa copta ortodossa.

Così, a nemmeno una settimana dallo storico abbraccio in Egitto con papa Francesco, per l’evento è arrivato Sua Santità Tawadros II, 118° Papa dei copti. Con lui il metropolita per l’Europa Kyrillos e anche il cardinale Angelo Scola, che non ha voluto mancare a un momento di intensa preghiera e saluto con Tawadros, suo amico personale. D’altra parte quella dei Copti è una presenza forte numericamente e assai significativa spiritualmente nel territorio dell’intera Chiesa ambrosiana e specie a Milano, in cui si registrano circa 10 mila fedeli.

Insomma, un momento importante, anche perché il 10 maggio ricorre la Giornata dell’Amicizia copto-cattolica, nel giorno in cui – era il 1972 -, papa Paolo VI e papa Shenuda III firmarono la dichiarazione congiunta che scioglieva i nodi teologici fondamentali relativi alla figura di Cristo. Poi, il 10 maggio 2013, il primo saluto tra papa Francesco e l’attuale Papa dei Copti.

Nelle parole di Tawadros e dell’Arcivescovo il senso di una speranza sempre possibile nel dialogo, nel confronto, nel rispetto, con il dolore nel cuore per quel martirio dei cristiani che «deve essere un esempio e un invito a vivere la nostra fede fino in fondo», ha sottolineato il Cardinale.

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