È l’antidoto al linguaggio spesso aggressivo dei social media che l’Arcivescovo indica nel suo messaggio per la Giornata del quotidiano cattolico «Avvenire», coincidente con la chiusura del Giubileo
del cardinale Angelo SCOLA
Arcivescovo di Milano
La Giornata diocesana del quotidiano cattolico Avvenire coincide quest’anno con la chiusura diocesana del Giubileo della Misericordia.
È stato un anno di grazia, ricco di proposte e riflessioni, di gesti di preghiera personali e comunitari che hanno segnato il cammino della Chiesa e della società. Tutto questo chiede ora a noi di dare frutti.
Quale segno di conversione l’Anno del Giubileo può lasciare al nuovo mondo della comunicazione, nato dall’introduzione dei media digitali che hanno causato una progressiva erosione dei confini tra il territorio in cui operano i professionisti della comunicazione e quello in cui abitano gli utenti, i destinatari dei flussi informativi? In questo nuovo ambito mediatico digitale, infatti, siamo tutti al contempo produttori/divulgatori e destinatari di contenuti di comunicazione.
Molti ed evidenti sono gli aspetti positivi di questa possibilità data a tutti di avere voce e opportunità di comunicare. Purtroppo però siamo ancora poco consapevoli dei rischi corsi da chi, senza adeguata formazione, conoscenza e abilità, si trova tra le mani strumenti di comunicazione mediatica potenzialmente in grado di raggiungere un’infinità di persone.
I non rari casi di cronaca che ci raccontano di soggetti gravemente e irreparabilmente danneggiati da contenuti “sbagliati” “postati in rete”, ne sono solo la più evidente testimonianza. Si resta senza parole davanti alla quantità di contenuti, commenti, giudizi violenti, offensivi, privi di misericordia che affollano i social media.
Gli esperti ne analizzano le cause, a noi stanno soprattutto a cuore la prevenzione e i rimedi. Come evitare questi errori? Certamente, le agenzie educative devono offrire una adeguata formazione e le famiglie sono chiamate ad accompagnare i figli anche nell’introduzione a questo linguaggio.
Ma come avviene per il linguaggio orale, si impara ascoltando chi già sa parlare: servono quindi persone capaci, formate, autentici testimoni di misericordia anche in rete. La loro presenza offrirà un preziosissimo contributo per convertire l’ostilità aggressiva che spesso caratterizza il linguaggio della rete.
Il recente sforzo messo in campo da Avvenire per rinnovare con efficacia il servizio informativo digitale con la totale ristrutturazione del sito internet, oltre ad ampliare la già vasta comunità che si informa mediante l’edizione cartacea, dà un sapiente contributo in questa direzione.
Per questo sono grato ai responsabili, ai giornalisti e al personale tutto di Avvenire. Esprimo inoltre riconoscenza per il servizio che il quotidiano dei cattolici svolge a beneficio della società e della Chiesa e per l’attenzione rivolta alla Diocesi di Milano con la proficua collaborazione per la realizzazione di Milano7.