Una particolare forma di “eroismo” nella cura di chi soffre è al centro del convegno annuale del volontariato che il Servizio per la Pastorale della salute organizza in Curia. In allegato relatori e programma
«Chi è l’eroe nella cura del malato?» è il tema del convegno annuale del volontariato che il Servizio diocesano per la Pastorale della salute organizza giovedì 9 maggio dalle 16 alle 19, nella sala convegni della Curia arcivescovile (piazza Fontana 2, Milano).
Garantire la normalità della vita, dare un senso alla sua continuità e avere professionalità e senso del limite sono i concetti al centro dell’appuntamento, che si rivolge a volontari e responsabili di associazioni di volontariato, assistenti spirituali (cappellani, diaconi, suore delle cappellanie e collaboratori volontari), parroci e quanti sono interessati ad approfondire la tematica.
Ma c’è un eroe nella malattia? In che cosa consiste l’eroicità? Spiegano gli organizzatori: «La malattia sembra sottrarre, in certe condizioni, importanti spazi di libertà; la voglia di vivere, quando è stimolata e sostenuta, diventa creativa, non si lascia pregare. Il tempo della malattia può diventare un evento di crescita e di maggior comprensione della relazione umana. Vivere consapevolmente la condizione di malattia può contribuire alla formazione di un uomo autentico e coraggioso».
Nel convegno, allora, la parola “eroe” non intende significare una straordinarietà di gesti e di compiti, ma suggerisce una spinta nuova a donare fiducia nell’uomo e nella sua vita. L’eroe è colui che vive il tempo della malattia come “tempo in cui volere”, come un “compito morale”, e non come condizione in cui “sospendere” la vita in attesa della guarigione.
Il confronto su queste tematiche sarà motivo di crescita per tutti.
Segreteria organizzativa: don Paolo Fontana (tel. 02.8556371), don Carlo Stucchi (tel. 02.4035756, cell. 338.1314390, donstucchi@gmail.com). Info: tel. 02.8556341; sanita@diocesi.milano.it