Nell'ambito del Centro diurno per adolescenti dell'Associazione "iSemprevivi", fondata da don Domenico Storri, è nata un'emittente per dare voce a chi soffre di un disagio mentale. Tanta musica, ma anche dibattiti e ospiti di livello. E in tempi di Coronavirus e parrocchie chiuse, anche la Messa.
Stefania
CECCHETTI
In questi tempi di Coronavirus, con Messe sospese e oratori chiusi, le parrocchie della Diocesi si sono ingegnate per raggiungere i propri fedeli con ogni mezzo che la tecnologia mette a disposizione. La parrocchia di San Pietro in Sala, in piazza Wagner a Milano, è partita avvantaggiata, disponendo nientemeno che di una web radio. Collegandosi al sito www.isemprevivi.org/web-radio/ ogni domenica alle 12 è possibile partecipare alla Messa. La scorsa settimana il server è andato momentaneamente in tilt, tanti sono stati i collegamenti. Ma ora il problema tecnico è superato e per domenica prossima la radio non si farà trovare impreparata.
Dotarsi di una web radio non è un’impresa da poco, per una parrocchia. Come è stato possibile? Andiamo con ordine: a San Pietro in Sala è attiva già da 15 anni l’Associazione “iSemprevivi”, impegnata sul fronte del disagio mentale, che è stata fondata da don Domenico Storri, psicologo e psicoterapeuta, prima vicario parrocchiale e da qualche anno parroco di San Pietro. L’Associazione ha tre “figli”: il Centro diurno adulti, il Centro diurno adolescenti “Il sorriso di Lollo”, entrambi accreditati, e alcuni appartamenti nello stile dell’housing sociale, riservati a ospiti con disagio mentale.
È all’interno del Centro Lollo che è nata la web radio. Ce lo spiega don Domenico Storri, che per i parrocchiani e gli utenti dell’Associazione è semplicemente “Dondo”: «Al Centro Lollo – racconta – servivano laboratori diversi da quelli “classici”, attivi presso il Centro adulti, come creta e disegno. Abbiamo voluto attività più smart e vicine ai giovani. Ecco allora i laboratori di cosmetica, oreficeria, giocoleria e teatro». E, appunto, la web radio, nata grazie all’aiuto di un fonico professionista che si è prestato alla causa: «È una radio fatta da e con i ragazzi del Centro e vuole dar voce alle persone con disagio mentale», sottolinea Don Storri.
Perché proprio una radio? «Perché la musica è una delle passioni più grandi dei giovani», dice Dondo. Ma attenzione, su radio iSemprevivi oltre alla musica c’è molto di più: «Agli ascoltatori proponiamo anche l’intrattenimento e l’approfondimento su argomenti di attualità e politica – spiega il sacerdote -. Sono stati nostri ospiti Mario Monti, Nicola Savino, Matilde Gioli, il presidente del Fai di Milano Claudio Fraconti. C’è poi un nostro appassionato parrocchiano, il sociologo Maurizio Ambrosini, che tutte le settimane partecipa a un programma in cui affronta insieme ai ragazzi argomenti di attualità: dal razzismo, all’omosessualità, al disagio giovanile».
Tanto è stato il successo della radio, che anche gli utenti del Centro adulti hanno iniziato a parteciparvi. In particolare, è nato un gruppo che si è dato il nome di “Radiati”, a significare il desiderio di fare radio, ma con la consapevolezza di essere un po’ degli “outsider”. Circa una volta al mese, i Radiati registrano una conversazione su temi scelti e preparati dal gruppo: dal pregiudizio alle emozioni, dall’amicizia all’uso del tempo. Una sorta di “terapia di gruppo”, ma con lo stile e i tempi di un vero e proprio programma radiofonico, con tanto di lancio di brani musicali sul tema della discussione.
In questi mesi radio iSemprevivi sta cercando di fare un salto di qualità, come spiega ancora don Storri: «L’idea è cercare di farla diventare una radio di quartiere, sul modello di quello che è successo per NoLo, il quartiere a nord di piazzale Loreto, che ha acquisito un’identità molto forte anche grazie e attorno a una web radio. Per questo, con i ragazzi di radio iSemprevivi, avevamo organizzato per l’inizio di giugno una manifestazione di quattro giorni, con epicentro in piazza Wagner, per coinvolgere tutto il territorio: i parrocchiani, il mercato coperto, i negozi. In programma diversi eventi: film, concerti, aperitivi, dibattiti e testimonianze con ospiti di rilievo». Due gli obiettivi dell’iniziativa, secondo don Storri: «Coinvolgere i cittadini del quartiere in un luogo sano di aggregazione come la piazza e fare sensibilizzazione sul tema della malattia mentale. Da qui il titolo della manifestazione: “#PazzaPiazza. Il quartiere Semprevivo dal cuore matto”».
Poi, però, è arrivato il Coronavirus: «Abbiamo rimandato l’evento a settembre – conclude don Storri -. Per ora, finché dovremo rimanere a casa, la radio continua a essere vicina alla nostra gente con la musica e adesso anche con la Messa».