L’esperienza della Cp San Paolo VI, dove, all’interno del Consiglio degli Affari economici, sono stati creati gruppi tematici per curare specifici aspetti amministrativi

di Andrea BRAMBILLA
Consiglio degli Affari economici Comunità pastorale San Paolo VI, San Giuliano Milanese

San Giuliano martire
La chiesa di San Giuliano martire

La nostra Comunità pastorale è molto bella, è un dono grande il solo fatto di potersi conoscere, confrontare e vivere la fede insieme. Le esigenze della città e quelle delle parrocchie si intrecciano infatti in diverse sfide comuni da affrontare. Le cose da fare sono tante e certe volte, appunto, la dimensione parrocchiale non è sufficiente per poter fare adeguata sintesi.

Utilità e limiti

Pur mantenendo la maggior parte della gestione ordinaria in capo alle singole parrocchie, per tutti quegli aspetti invece di più ampio respiro è molto utile avere un luogo come il Consiglio degli Affari economici della Comunità pastorale (Caecp) per poter discutere, analizzare e maturare decisioni importanti.

Allo stesso tempo, la dimensione allargata può rivelarsi poco efficace quando si rende necessario approfondire una tematica e c’è la tentazione di rimanere sempre un po’ troppo in superficie. Inoltre, la complessità delle tematiche rende spesso evidente la necessità di competenze specifiche in modo da instaurare un dialogo strutturato per poter prendere decisioni in modo consapevole.

Luoghi di approfondimento

Abbiamo perciò deciso di istituire all’interno del Caecp gruppi di lavoro tematici e interparrocchiali con il mandato di approfondire gli ambiti di interesse strategico da restituire al consiglio allargato.

In particolare il gruppo “Gad” si occuperà di gestire l’unificazione di alcuni contratti di servizi (utenze luce e gas) delle sette parrocchie sotto un unico attore per ridurre i costi e le complessità burocratiche; il gruppo “Progetti e Fundraising” dovrà raccogliere, sulla base delle strategie di valorizzazione di alcune realtà parrocchiali, le possibili fonti di finanziamento puntando su tematiche quali l’educazione, l’accoglienza e l’attenzione alle fragilità; il gruppo “Fascicolo del Fabbricato” avrà il compito di individuare le modalità migliori per avviare la sistematizzazione delle consistenze immobiliari delle parrocchie in un fascicolo digitale; il gruppo “Bilancio sociale” si occuperà di tradurre le molte attività tipiche delle parrocchie sotto forma di indicatori sociali da poter anche comunicare all’esterno.

Guidati dallo Spirito

Con questo spirito di collaborazione, pur parlando “lingue diverse”, ci faremo guidare dallo Spirito di Dio che, come ci ricorda l’Arcivescovo, «aiuta a vincere la tentazione di mettersi di fronte alla comunità cristiana come clienti che pretendono di essere serviti, come osservatori che si compiacciono di criticare e lamentarsi, come gregge docile, passivo e ottuso che segue senza chiedere perché, senza cercare di capire e di aiutare».

È per noi un modo pratico e operativo per passare dalla collaborazione alla corresponsabilità, dai sogni alle idee e dalle idee ai progetti.

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