Il Presidente della Fondazione fa il punto sull’emergenza Coronavirus, vissuta con il conforto della vicinanza dell’Arcivescovo e delle testimonianze di gratitudine dei parenti
di don Marco
BOVE
Presidente Fondazione Istituto Sacra Famiglia
Non sono tempi facili per le strutture di accoglienza di anziani e disabili, al centro dell’attenzione mediatica e in alcuni casi anche giudiziaria a causa dell’emergenza Coronavirus. Fondazione Sacra Famiglia, che oggi ospita, solo a Cesano Boscone, quasi 700 persone fragili, è stata quasi risparmiata dalla furia del virus: a oggi in sede si contano infatti una trentina di casi positivi e due decessi, ma la stragrande maggioranza delle Rsa e Rsd di Cesano è per ora immune al virus. Anche nelle altre sedi, 23 in tutto, ci sono stati contagi e purtroppo persone decedute, ma il bilancio grazie a Dio è contenuto, tenendo conto che presso le nostre sedi vivono poco meno di 2 mila persone. Nelle difficoltà, però, Sacra Famiglia non è sola: ci è vicino innanzitutto il nostro Vescovo, monsignor Delpini, che ha voluto celebrare la Messa a porte chiuse nella quarta domenica di Quaresima, presso la chiesa della Sacra Famiglia a Cesano Boscone.
Non ci lasciano soli neppure i familiari dei nostri ospiti, che in questi giorni ci stanno testimoniando vicinanza e gratitudine per come ci prendiamo cura dei loro cari, e non ci lasciano soli neppure tante realtà che in queste settimane ci hanno fatto arrivare aiuti di vario genere: dalle mascherine ai guanti, da donazioni in denaro a colombe di Pasqua. Sono testimonianza di amicizia e fiducia che fanno bene e ci spronano ad andare avanti nella protezione, cura e accompagnamento delle persone fragili che ci sono affidate. Sempre, ma in questo momento più che in altri.
«Esprimo il mio sincero ringraziamento per il vostro operato – ci ha scritto il figlio di una signora ospite della Rsa San Luigi di Cesano -. Soprattutto è encomiabile l’iniziativa da voi introdotta dell’utilizzo di videochiamate ai parenti degli anziani che sono lì da voi, un passo di estrema sensibilità che non mi sarei aspettato. È stato un enorme e commovente piacere, per i miei fratelli, i nipoti e me, vedere e sentire mia madre in video telefonata – continua la testimonianza – che ha risollevato i nostri cuori per la tenerezza che questo gesto ci ha più volte trasmesso, visto che non possiamo venire di persona. Mi auguro che anche Voi stiate bene e sereni, vista la mole di lavoro che esercitate pur in questo periodo di sacrificio».