Realizzata nella vecchia chiesa della parrocchia di San Paolo e già operativa insieme all’attiguo Emporio della Solidarietà, nella festa di San Vittore viene intitolata al compianto prevosto don Gian Paolo Citterio
di don Gianluigi
FROVA
Prevosto di Rho
La prossima festa di San Vittore, sabato 8 maggio, avrà il suo cuore nell’apertura della nuova mensa, nella vecchia chiesa della parrocchia di San Paolo ristrutturata per fare posto alla mensa Caritas e all’Emporio della Solidarietà.
In questi lunghi anni la mensa è stata, per la nostra città, un punto di accoglienza e di riscatto per molte persone emarginate (il numero di pasti offerti ogni anno è di circa 33 mila). Luogo di accoglienza nel quale tanti hanno ritrovato dignità e relazioni umane, voglia di vivere e calore, insieme a un pasto caldo. Luogo che, per tantissimi volontari, è stato palestra di attenzione umana e cristiana. Iniziativa che ha mosso tanti amici della mensa a donare sostegno concreto, per noi preziosissimo. Progetto esemplare di collaborazione tra parrocchie, Amministrazione comunale, volontari (“Briciole di pane”), Caritas cittadina, Cooperativa sociale Intrecci, Caritas ambrosiana: nessuna gelosia o protagonismo, ma uno sguardo sincero nella medesima direzione.
La storia è lunga e mostra il cuore profondo di Rho: per rappresentare tutto ciò abbiamo deciso di intitolare la nuova sede a don Gian Paolo Citterio, figura di riferimento per molte iniziative caritative della città.
Sabato 8 maggio, dopo anni di sedi provvisorie, arriviamo alla nuova sede anche grazie all’accoglienza della parrocchia di San Paolo. Questo trasferimento è l’occasione per un rilancio, possibile anche grazie a tanti giovani volontari che si sono avvicinati in questo anno così doloroso, ma anche così fecondo di spirito caritativo e attenzione ai fratelli più fragili.
Aggiungo l’importanza che, accanto alla mensa, venga aperto l’Emporio della solidarietà. È il luogo nel quale le persone assistite nei vari Centri caritativi cittadini imparano a gestire le proprie risorse per riuscire a camminare con le proprie gambe: vediamo qui riassunta la parabola della solidarietà, dall’emarginazione più grave (la mensa) al recupero di una vita dignitosa e autonoma (l’Emporio). Come recita il proverbio, «non solo diamo il pesce da mangiare, ma insegniamo loro a pescare».
La nuova sede diventa quindi perenne provocazione per la nostra fede: dalla mensa dell’Eucaristia il Signore ci invita a tendere le mani ai fratelli. San Vittore patrono, dal Cielo, custodisca tutto ciò.